rotate-mobile
Artigianato

Nuova vita per le scarpe destinate al macero, l'iniziativa degli artigiani: "Così si riducono gli sprechi"

Le motivazioni dell’iniziativa sono chiarite da Fabiola Foschi, coordinatrice del comparto moda di Confartigianato di Forlì

L’Associazione Calzolai 2.0, aderente a Confartigianato e l’Associazioni Calzolai Italiani da tre anni hanno istituito la giornata nazionale "Io riparo", l’ultimo lunedì del mese di maggio per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della riparazione di calzature, per difendere l’ambiente e ridurre gli sprechi. Le motivazioni dell’iniziativa sono chiarite da Fabiola Foschi, coordinatrice del comparto moda di Confartigianato di Forlì: "Lo smaltimento delle scarpe non è cosa di poco conto. Basti pensare ai milioni di paia ai piedi delle persone in tutto il mondo e ai circa 25 miliardi di paia di calzature prodotte a livello globale".

Argomenta Foschi: "La maggior parte di esse finisce in discarica o destinata all’inceneritore, dove però i tempi di degrado non sono brevi. In Europa ogni anno vengono venduti 2,6 miliardi di calzature. Di queste, 1,5 milioni vengono conferite in discarica. Il riciclo è ancora un processo costoso in termini di risorse poiché le calzature sono fatte di pelle, tessuto e polimeri. Materiali difficili da separare e di difficile riutilizzo. Sono materiali che si degradano in un periodo di tempo molto lungo; mentre quelli naturali si decompongono rapidamente, il cotone, per esempio impiega circa sei mesi, la pelle richiede 20-40 anni, inoltre per un buon 35% delle nostre scarpe è fatta con elementi a base di plastica che hanno una resistenza all’usura molto più lunga, ma di contro possono impiegare fino a 1.000 anni per decomporsi. Tempi e condizioni che l’ambiente non è più in grado di sostenere".

Con questo appuntamento Confartigianato mira a rilanciare la riparazione di calzature, anche seguendo quanto indicato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Tra le strategie principali dell’economia circolare c’è non solo l’utilizzo prevalente di risorse rinnovabili, ma anche una maggiore consapevolezza nel consumo recuperando e massimizzando l’uso del prodotto. Quest’ultima, in particolare, si declina in almeno tre azioni: prodotto come servizio, condivisione/virtualizzazione, ottimizzazione dell’uso/manutenzione. "La campagna promossa vuole incentivare la cultura della riparazione - conclude Foschi -. Perché gettare le nostre calzature nell’indifferenziata quando è possibile dare loro nuova vita? La riparazione può essere fatta non solo sulle calzature classiche ma anche su sneakers, scarpe da calcio, tennis, trekking, motocross, trail running e tanti altri modelli, da calzolai qualificati che possono riportare alla perfetta efficienza le nostre calzature preferite". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuova vita per le scarpe destinate al macero, l'iniziativa degli artigiani: "Così si riducono gli sprechi"

ForlìToday è in caricamento