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Nuovo codice degli appalti, i costruttori dell'Ance: "Correggere le norme che contraddicono i principi"

I costruttori dell'Ance Forlì-Cesena esprimono alcune prime considerazioni sull’impianto del nuovo Codice dei contratti pubblici da sanare in sede politica

In attesa di esaminare il testo definitivo approvato dal Consiglio dei Ministri, i costruttori dell'Ance Forlì-Cesena esprimono alcune prime considerazioni sull’impianto del nuovo Codice dei contratti pubblici da sanare in sede politica. Il presidente Franco Sassi giudica positiva "l’introduzione del principio del risultato, della fiducia, di conservazione dell’equilibrio contrattuale e i principi di legalità, trasparenza e concorrenza. Positivo è certamente poi il processo di digitalizzazione delle procedure, così come il rafforzamento degli strumenti di deflazione del contenzioso giurisdizionale. Tuttavia, per far sì che questi principi siano effettivi e per non ripetere gli errori fatti nel precedente Codice 50, occorrono alcuni essenziali correttivi al testo entrato in Consiglio dei Ministri, da parte di Governo e Parlamento".

Sassi snocciola alcune delle principali contraddizioni contenute nel testo: "Secondo il principio del risultato l’opera pubblica deve essere aggiudicata a chi è in grado di assicurare il miglior rapporto qualità-prezzo. Ma ciò non si concilia con l’avvenuta eliminazione del tetto massimo al punteggio da attribuire al prezzo in sede di offerta economicamente più vantaggiosa. Così facendo, in aperto contrasto con la disciplina europea per giunta, si reintroduce di fatto il massimo ribasso".

Per il presidente dell'Ance Forlì-Cesena è "del tutto condivisibile anche l’affermazione del principio della fiducia. Si tratta di una svolta nei rapporti tra Pa e imprese, rispetto al passato. In questo senso allora appare del tutto contraddittoria la figura dell’illecito professionale, la cui definizione appare piuttosto aperta e per di più ancorata ad accertamenti anche non definitivi, come un semplice rinvio a giudizio. E’ evidente che così facendo non risulta affatto superato il principio di colpevolezza a carico delle imprese che permeava il precedente Codice".

Per Sassi, inoltre, è "da rendere effettivo anche il principio dell’equilibrio contrattuale che, nel testo finora disponibile, si scontra con la norma scritta sulla revisione dei prezzi che prevede troppi limiti (alea e percentuale di riconoscimento delle variazioni) e meccanismi di funzionamento troppo complessi per essere efficace. Si perde così l’occasione di risolvere una volta per tutte un problema su cui si è dovuti intervenire finora con innumerevoli decreti d’urgenza e non si scongiura il rischio, in caso di aumento dei prezzi, di bloccare tutti i cantieri". 
 

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