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Economia

Aeroporti, Confindustria Forlì risponde a Rimini: "Nessuna minaccia per il Fellini"

E' quanto afferma Kevin Bravi, presidente dei Giovani Industriali di Forlì-Cesena

"La riattivazione del Ridolfi non costituisce in alcun modo una minaccia agli interessi del Fellini di Rimini". E' quanto afferma Kevin Bravi, presidente dei Giovani Industriali di Forlì-Cesena. Nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Romagna, con sede nel capoluogo rivierasco, Paolo Maggioli, aveva definito lo scalo forlivese "un lusso che non ci si può permettere". "I due aeroporti - prosegue -. hanno caratteristiche complementari e non sono in contrasto tra loro. Ne avemmo una dimostrazione amara per il fatto che all’interruzione dei voli dell’aeroporto di Forlì non fece seguito alcun aumento dei passeggeri a Rimini. L’aeroporto forlivese è piuttosto una possibile risorsa per Bologna, in costante crescita, ma sempre più vicino al proprio limite di struttura".

Bravi ha aggiunto che "è in questo senso che con alcuni imprenditori da qualche tempo stiamo valutando se si possa sostenere un nuovo progetto industriale, al quale sarebbero potenzialmente attirate società di tutta la Romagna, dai settori interessati ai passeggeri a quelle potenzialmente coinvolte per il trasporto dei loro prodotti, dalla manutenzione degli aerei alla formazione al volo". Si tratta dunque, è questa la tesi degli industriali, "di disporre di una concreta strategia di businesss che non dovrebbe però prescindere dal coinvolgimento dello scalo bolognese. Anzi l’obiettivo ultimo è quello di accompagnare l’iniziativa locale per il Ridolfi con quella dello scalo felsineo, e farlo per interesse operativo, non per ragioni politiche".

"Si sente l’esigenza di inquadrare la nuova attività aeroportuale all’interno di un ambiente in forte prospettiva di crescita, che non si limiti alle funzioni di volo, ma concretizzi da subito l’interesse anche di attività cosiddette “non avio” - prosegue Bravi -. In un incontro sul tema fatto nei giorni scorsi all’interno di Confindustria Forlì-Cesena è poi emersa la preoccupazione per i possibili ostacoli burocratici conseguenti alla revoca della concessione. C’è il pericolo di una impugnazione da parte del concessionario precedente e potrebbero verificarsi ritardi nella apertura di un nuovo bando, coi dubbi conseguenti sulle garanzie di operatività a tempi brevi e con l’aeroporto che, nel frattempo, potrebbe perdere ogni funzionalità. Insomma, si tratta di raccogliere uno stimolo interessante per imprenditori determinati a conservare viva l’infrastruttura forlivese, ma sarà necessario tenere alta l’attenzione, senza lasciare spazi all’avventura, con il coinvolgimento necessario di operatori specializzati".

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