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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

"Senza salario, non c'è contratto": metalmeccanici forlivesi in sciopero

Mobilitazione che è stata attivata dai sindacati a fronte dell’esito negativo dell’incontro di mercoledì, dove, spiegano Cgil, Cisl e Uil, "Federmeccanica ha rigettato completamente la richiesta di aumenti contrattuali per il rinnovo del contratto nazionale"

"Senza salario non c'è contratto nazionale". Gli operai di Electrolux, Bonfiglioli, Marcegaglia, Celli e Pieffeci hanno partecipato alle prime due ore di sciopero organizzate in difesa del diritto a aumenti salariali. Mobilitazione che è stata attivata dai sindacati a fronte dell’esito negativo dell’incontro di mercoledì, dove, spiegano Cgil, Cisl e Uil, "Federmeccanica ha rigettato completamente la richiesta di aumenti contrattuali per il rinnovo del contratto nazionale".

"La posizione di Federmeccanica, che sull'onda dei proclami del neopresidente di Confindustria Bonomi secondo cui gli aumenti salariali dei minimi contrattuali devono essere limitati all’esclusivo adeguamento dell’indice Ipca (e quindi vicino allo zero) è a nostro avviso miope e incomprensibile - affermano per Fim, Fiom e Uilm Riccardo Zoli, Giovanni Cotugno e Luca Francia -. Infatti tenere lavoratrici e lavoratori metalmeccanici nella stagnazione salariale significa anche fare un danno all'intera economia nazionale poiché nel momento in cui ci fosse una ripresa europea e mondiale, in Italia non ripartirebbero i consumi e il Paese sarebbe condannato ad un'inesorabile recessione".

"La scelta di spostare la vertenza del contratto dal tavolo di trattativa all’interno delle fabbriche vuole spingere le imprese, e quindi Federmeccanica, a cambiare la loro impostazione - proseguono i sindacalisti -. Sicurezza relativamente la tenuta occupazionale, prospettiva relativamente il raggiungimento di un rinnovo di contratto collettivo nazional di lavoro dignitoso. Un contratto che dia tutele e garanzie: formazione, sicurezza, inquadramento. Il tentativo di Federmeccanica, anche su questi punti, di arretrare rispetto il ccnl del 2016 è inaccettabile. Federmeccanica, come Confindustria, vuole libertà di licenziare, non dare alcun aumento salariale e cancellare il contratto nazionale".

"I metalmeccanici si opporranno a questo disegno e metteranno in campo tutte le azioni necessarie per contrastarlo - concludono Zlo, Cotugno e Francia -. Con il blocco delle prestazioni di flessibilità e straordinari e con queste prime iniziative in sciopero è iniziata la mobilitazione, proseguirà fino ad arrivare al 5 novembre quando, ad un anno esatto dalla presentazione della piattaforma unitaria, sarà sciopero generale di 4 ore dei metalmeccanici. Un contratto per la tutela occupazionale, il diritto soggettivo alla formazione che sia esigibile, aumenti salariali che vadano oltre l’inflazione. Questo è il contratto che vogliono le lavoratrici e lavoratori metalmeccanici".

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