Nevio Spadoni presenta la sua riscrittura in romagnolo della Genesi
Nuovo appuntamento, venerdì, con la rassegna “Incontri al Palazzo del Monte”, promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con associazioni culturali ed editori locali nell'ambito del cartellone "Incontri & Letture" del 2015.
Il palazzo di residenza della Fondazione ospiterà alle 17 uno dei massimi intrepreti della poesia in lingua romagnola, Nevio Spadoni, con la sua felice riscrittura della Genesi edita da l’Arcolaio di Forlì col titolo “Fiat Lux! E' fat dla creazion".
La forma scelta dal poeta ravennate è, in realtà, quella della pièce teatrale, in cui il serpente tentatore, in un dialetto sanguigno e beffardo, si interroga sul perchè di leggi e divieti. Dio interviene poi a sparigliare le carte, per noia o per dileggio (“Sono stufo di stare sempre da solo, fermo, inchiodato, stecchito come un baccalà! – recita l’incipit affidato al Creatore Stesso - D'accordo, sono il Signore, ho quel figlio, che è Dio anche Lui e lo Spirito Santo che mi frulla sempre intorno come una trottola, ma non sono padrone di nulla e tutti i giorni sono uguali: ci guardiamo, ridiamo, ci vogliamo anche bene, ma a lungo andare è una rottura”) e modella personaggi con irriverente personalità: Adamo, Eva, Caino, Noè e Abramo ci vengono presentati dal poeta con diversi registri stilistici che si inseguono per tutta la durata della commedia; si passa così da situazioni ironiche, sacre, drammatiche, senza che la tensione narrativa venga mai meno. La torre di Babele, ben raffigurata nel testo originale, diventa così il simbolo della incapacità degli esseri umani di recuperare un dialogo che sembra ormai irrimediabilmente perduto.
Alla presentazione – ad ingresso libero – interverrà l’editore Gianfranco Fabbri, mentre la lettura di alcuni tra i passi più significativi del dramma saranno affidati allo stesso Spadoni.
Nevio Spadoni vive a Ravenna dove ha insegnato filosofia nei licei della città. È autore di diversi testi di poesia in romagnolo raggruppati in "Cal parôl fati in ca", con prefazione di Ezio Raimondi (edito da Raffaelli). Con Luciano Benini Sforza ha curato l'antologia "Le radici e il sogno. Poeti dialettali del secondo Novecento in Romagna", Faenza, Moby-Dick, 1996. È autore di monologhi teatrali interpretati da attrici quali Ermanna Montanari, Elena Bucci, Chiara Muti, e Daniela Piccari. Ha ricevuto diversi premi tra i quali Il Lanciano per la poesia inedita e il Tratti Poetry Prize. Il testo "L'isola di Alcina", rappresentato in molteplici teatri italiani e stranieri tra i quali New York, ha ricevuto due nomination al premio Ubu come migliore novità italiana e migliore spettacolo dell'anno.