“Jazz a Forlì – musica per libere menti” torna con una partenza sprint in 4 concerti
Mantenendo il suo intento originario, che è promuovere cultura tramite la conoscenza di un linguaggio musicale, il jazz, che percorre oggi tutte le strade dell’universo mondo, l’Associazione dai de jazz ha organizzato la quarta edizione di “Jazz a Forlì – musica per libere menti”. Il festival prenderà l’abbrivio sulle scale del pentagramma domenica 30 ottobre al Teatro Mazzini, il quale sarà per tutto l’arco degli eventi una vera Concert Hall, il cui palco ospiterà musicisti provenienti da esperienze e latitudini prossime e lontane, che proporranno la loro personale cifra artistica in una piena dimensione di libertà creativa e improvvisativa. Il tutto accade grazie al Ministero della Cultura, al Comune di Forlì ed alla collaborazione col Bologna Jazz Festival.
“Mixmonk” è il progetto che Joey Baron, Bram De Looze e Robin Verheyen presenteranno domenica 30 ottobre alle 17.30, sulle “tracce” del loro secondo album dedicato a Theloniuos Monk, “On the loose” (2022), in cui accanto alle rielaborazioni del repertorio monkiano trovano spazio brani originali. Joey Baron, batterista e compositore, col ritmo incalzante del suo drumming ha fatto parte della band di Bill Frisell, è co-leader del gruppo Miniature (Tim Berne e Hank Roberts), è stato membro dei Naked City (John Zorn, B. Frisell, Fred Frith e Wayne Horvitz), suona nel gruppo Masada di J. Zorn, è leader del trio Barondown, di un trio con John Medeski e Marc Ribot e della band "Killer Joey". Tutto questo per citare alcuni dei suoi progetti e collaborazioni con annesse incisioni, a cui si possono aggiungere quelle con Chet Baker, Stan Getz, Lee Konitz, John Scofield, Ron Carter, ecc. Bram De Looze è un giovane pianista e compositore belga, attivo sulla scena europea come in quella di New York, dotato di una tecnica e di una visione musicale personale che si è corroborata sia coi progetti per “solo piano” (“Colour Talk”, 2020) che collaborando con artisti di livello internazionale. Robin Verheyen, sassofonista e compositore, belga come De Looze, col quale ha condiviso una lunga frequentazione della musica di Monk, si è formato calcando i palchi di Amsterdam, Parigi e New York, dove ha collaborato e inciso con numerosissimi musicisti, fra cui Charnett Moffett, Roy Hargrove, Bill Carrothers, Branford Marsalis, Ravi Coltrane, Drew Gress, Marc Copland, Gary Peacock, Billy Hart.
Martedì 1° novembre una serie di eventi aprirà la volta dell’immaginario al Teatro Mazzini. Alle 17.00 nel foyer si terrà il vernissage della mostra “4quati in jazz” di Roberto Cifarelli, fotografo apprezzato per la pregnanza dei suoi scatti e pubblicato sulle riviste di settore come Musica Jazz, arricchito dal violoncello di Francesco Guerri in “su Mimmì non si spara” in uno stretto interplay di volti e sguardi. Alle 21.15 la sala concerto anziché ospitare le note di Enrico Rava e Fred Hersch, il cui tour è stato annullato per le non buone condizioni di salute del trombettista italiano, vedrà salire sul palco il quintetto “Cosmic renaissance” guidato da Gianluca Petrella, di cui Rava è stato mentore. Petrella, uno dei più talentuosi trombonisti nel panorama mondiale. Vincitore per due anni del Critics Poll della rivista Down Beat, ha collaborato con importanti artisti italiani e internazionali, fra cui Steve Swallow, Carla Bley, Steve Coleman, Lester Bowie, Hamid Drake, Pat Metheny, gli Oregon, John Abercrombie, Steven Bernstein, Pasquale Mirra, la Sun Ra Arkestra diretta da Marshall Allen. È, inoltre, attivo in numerosi progetti, come il duo con Giovanni Guidi (“SoupStar”), col quale suona anche in trio con Gerald Cleaver o in quartetto con Louis Sclavis (“Ida Lupino”), per citarne solo alcuni. “Cosmic Renaissance” è un progetto ispirato alla musica di Sun Ra, espressione di un pensiero musicale in cui la storia del jazz è innervata da un immaginario afro-futurista. Petrella condividerà lo spazio creativo con Mirco Rubegni, Riccardo Di Vinci, Federico Scettri, Simone Padovani.
Venerdì 4 novembre il Mazzini sarà quinta serale per il Mark Turner Quartet, che scalderà il pubblico col suo “Return from the Stars” (2022). Turner, sassofonista, ha un suono pieno, uno stile formatosi sulle tracce di Warne Marsh e Coltrane, e ha un’ampia estensione strumentale, con la quale dà forma a un’originale complessità ritmico-armonica e al “dispiegarsi come una narrazione” delle sue composizioni ed improvvisazioni. È membro del Fly Trio, con Larry Grenadier e Jeff Ballard, il cui ultimo disco è “Year of the Snake” (2012). Nel 2014 ha realizzato un album da leader con Avishai Cohen, Joe Martin e Marcus Gilmore e poi ha collaborato con Kurt Rosenwinkel, David Binney, Aaron Goldberg, fra gli altri. Fra il 2018 e il 2019 ha partecipato ad otto incisioni, fra cui quella con Kevin Hays, “Where are you”. Col sax di Turner incroceranno note vibranti Jason Palmer, Joe Martin e Jonathan Pinson.
L’ora di pranzo di domenica 6 novembre porterà sul palco del Ristorante Tennis Villa Carpena il Duo Simone Zanchini – Stefano Bedetti in “Radici”, un’intensa e lirica narrazione fra fisarmonica e sassofoni di due “bro” del jazz italiano. Simone Zanchini è un fisarmonicista tra i più interessanti e noti del panorama internazionale: strumentista curioso dei linguaggi musicali, la sua ricerca percorre tutti i territori della musica contemporanea e non, con un approccio all’improvvisazione che si nutre della complessità e della ricchezza delle sue conoscenze e competenze musicali. Ha pubblicato numerosi album, tra cui “Casadei Secondo me” (2014) e “Don’t try this anywhere” (2015), quest’ultimo con John Patitucci, Adam Nussbaum, Ratko Zjiaka. Ad entrambi i dischi ha partecipato attivamente Stefano Bedetti, che con la fluidità e il vigore trascinante del suo fraseggio si muove coi suoi sassofoni in una continua ricerca espressiva. Il musicista di Novafeltria vanta collaborazioni che vanno da Billy Hart, a George Cables, Victor Lewis, Antonio Sanchez, J. Patitucci, coi quali ha suonato a New York, a Giulio Capiozzo, Marco Tamburini, Flavio Boltro, solo per citarne alcuni.
BIGLIETTERIA
Abbonamento (tutti i concerti escluso Sunday jazz brunch): intero € 90,00 - ridotto € 70,00 - Gli abbonati avranno diritto al posto riservato. Concerti al Teatro Mazzini 30 ottobre – 1/4/11/19 novembre: intero € 20,00 – ridotto € 15,00. Concerti alla Fabbrica delle Candele 14/15 novembre: ingresso liberofino 34 anni - intero € 1,00. Sunday jazz brunch(Ristorante Tennis Villa Carpena) - Concerto: Intero € 5,00. Brunch (compreso acqua e vino) € 25,00. Prevendita dal 17 ottobre 2022. Info: 340 5395208