Suonare, ballare e...dipingere: al Dragoni gli alunni "cantano" la matematica
Il progetto “ I fili invisibili della bellezza”, ovvero la matematica nell’arte e nella musica nasce all’interno della Scuola Primaria “ E. De Amicis”, di Meldola, come un originale ed entusiasmante metodo per far apprendere la matematica a bambini/bambine di dieci anni, e verrà presentato stasera alle ore 21, al teatro Dragoni, sotto forma di spettacolo, di performances, con il coinvolgimento degli alunni, in prima persona, e di alcuni insegnanti. L’idea è partita dalla poliedrica insegnante Cristina Ruffilli, che dirigerà tutte le performances degli allievi, e prontamente raccolta dalle insegnanti Manuela Arrigoni, Costanza Minisci e Francesca Rondini, coadiuvate dal maestro Igor Buscherini al violino e Caterina Scala alle tastiere. Il percorso, durato tutto l’anno, si è sviluppato attraverso momenti di ricerca e studio che hanno messo in evidenza le analogie tra le tre discipline, con l’unico intento di far amare la matematica, la bestia nera di ogni studente. Una matematica trasformata in un laboratorio di arte e musica e non solo di vacue e noiose regole ma per apprendere in modo più avvincente e significativo, anche per maturare un proprio pensiero scientifico. Durante lo spettacolo incontrerete un Dante insolito, che svelerà alcune celebri terzine della Commedia, imbevute di aritmetica, logica, geometria e probabilità. Sentirete l’opera di Bach, “Il clavicembalo ben temperato”, capolavoro unico ed un esempio significativo di come sia possibile conciliare la bellezza, l’espressività ed il rispetto di severe regole matematiche. Vedrete il dipinto di Piet Mondrian “ Brodway Boogie Woogie”, una tela del 1942 che trasmette un effetto di vitalità e l’atmosfera tipica della città di Brodway con il suo ritmo sincopato del jazz degli anni 20-30, con tutta la sua carica ottimista e allegra di quegli anni ruggenti. E sono principalmente i musicisti jazz che operano per intonare una successione di frequenze lontane l’una dall’altra, precise frazioni di numeri interi, perlopiù consonanti con un’armonia di distanze matematiche, la quale scivola nel tempo lungo una linea suddivisa in quarti o in ottavi. Frazioni che non sono certamente noiose! Insomma, la maggior espressione artistica del Novecento, il Jazz, è una storia fatta, invece che di parole e immagini, di frequenze, di distanze, di durate, di intonazioni. Ovvero, sottosotto, di numeri. Ecco, questo è quello che accadrà durante le varie performances al teatro Dragoni: vedrete suonare, ballare e dipingere… la musica! Una esperienza semplicemente meravigliosa che dovrebbe essere fatta propria da tutte le classi elementari del nostro paese. E’ così che gli alunni delle quinte elementari di Meldola imparano la matematica!