Torna il festival elettronico "Comediventi": sul palco psichedelia e sperimentazione
Torna Comediventi il festival elettronico organizzato a dicembre dal Diagonal Loft Club di Forlì con quattro nomi tra elettronica, techno e musica sperimentale.
Un distillato prezioso che ascolta prima ancora di parlare, che cerca di capire cosa accade e, quando riesce, di intuire cosa diventa quell'universo fatto di sequenze, drum-machine, software e hardware, proiettori, sensori ed altri e vari congegni.
La quarta edizione del festival prende vita dal 4 al 6 dicembre e dà spazio a Yosonu (martedì), Jørgen Thorvald - On Off Man (mercoledì) e Zeemo (giovedì).
Nata nel 2015 in occasione del ventennale del Diagonal Loft-Club, questa minuta ma aggiornata rassegna esplora le tendenze odierne del suono digitale performato dal vivo.L'unica costante è il cambiamento, e l'unico modo per comprenderne il senso è starci dentro.
Da anni ormai gli esperti parlano di antropocene per descrivere la nuova era geologica segnata dalla centralità dell'uomo e degli effetti dominanti delle attività umane sull'ambiente e la natura. YoSonu, il nuovo progetto musicale di Giuseppe Costa, navigato percussionista, docente, è una reazione a questa condizione ormai ineluttabile. Al centro delle sue produzioni e delle sue performance c'è la natura, nei suoni degli oggetti riciclati che si integrano alla perfezione ai suoni delle macchine e a quelli del corpo. Tra "body percussion", poliritmie, riff in loop e voci filtrate e destrutturate l'effetto è quello di un ipnotico mantra contemporaneo. Le sue influenze sono molto varie e trasversali, da John Cage a Bobby McFerrin, ai Justice e Daft Punk.
Dietro il misterioso progetto elettronico di Jørgen Thorvald c'è Gionata Bettini, tastierista, produttore, già membro di storiche band della scena indipendente italiana come i La Crus, i Mau Mau e i Deasonika. Il musicista piemontese nei panni di Jørgen Thorvald crea un ponte tra le suggestioni kraut e sintetiche degli anni '70-'80 e la scuola post-industrial contemporanea. Il risultato è un'elettronica analogica, oscura e convulsa che sconfina in destrutturazioni techno e glitch.
Il suo nuovo album a nome On Off Man, "The Hybrid Age", è uscito per la storica label bolognese che proprio quest'anno spegne la sua trentesima candelina, Irma Records, che per tre decenni ha dato voce all'underground della città, dall'house al rap fino alle ultime contaminazioni elettroniche. Simone Diso, originario della provincia di Brindisi, a Bologna è arrivato nel 2006, dopo un corso alla SAE di Milano, per studiare musica elettronica al Conservatorio Giovan Battista Martini. Parallelamente fa il fonico per compagne teatrali, case di produzione cinematografiche e agenzie pubblicitarie, e si occupa per passione di composizione e sound design. Nel 2011 dà vita al progetto ON|OFF|MAN, inizialmente noto come Jagoda Experiment, una sintesi delle suggestioni elettroniche e psichedeliche che hanno segnato la sua formazione musical: trip, hop, elettronica, rock, jazz e funk.
Quando parliamo di Luca "Grido" Gridelli aka Zeemo, parliamo senza troppi timori del miglior dj underground di Forlì. Instancabile esploratore delle scene elettroniche contemporanee più influenti e al passo con il clubbing internazionale, è cresciuto nelle feste jungle e drum'n'bass di storici club come il Link e il Maffia, da anni colleziona e seleziona vinili dubstep, bass e techno nelle migliori feste della zona e non solo. Le sue selezioni sono ricercate, imprevedibili e inarrestabili.