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Gesto di bontà, ma scorretto: "Vietato dare cibo agli animali selvatici"

Il mancato rispetto dell'ordinanza di divieto di alimentazione degli animali selvatici del Parco, cui al provvedimento presidenziale numero 14 del 30 settembre 2003, comporta una sanzione amministrativa.

L'Ente e il Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato hanno segnalato il diffondersi di episodi di alimentazione di cinghiali e altri animali selvatici, come le volpi. L'Area protetta ricorda agli abitanti, agli operatori e ai visitatori dei territori sottoposti a tutela che, "anche se può apparire un gesto di bontà, si tratta in realtà di una pratica scorretta. Tale comportamento induce eccessiva confidenza e può agevolare la cattura o il ferimento della fauna da parte di soggetti malintenzionati".

"Inoltre condiziona il normale ciclo biologico ed etologico e contribuisce - interferendo con gli equilibri ecologici - a fornire risorse alimentari non idonee - prosegue L'Ente e il Coordinamento Territoriale per l'Ambiente del Corpo Forestale dello Stato Il cibo umano è diverso da quello che contraddistingue la normale dieta degli animali in foresta e potrebbe risultare nocivo o letale".

"E' anche appurato che l'andamento della popolazione del cinghiale sia correlata alla disponibilità di cibo e l'aspettativa circa la somministrazione di cibo può generare comportamenti aggressivi, potenzialmente in grado di determinare situazioni di pericolo per gli uomini", aggiunge il presidente del Parco, Luca Santini. Il mancato rispetto dell'ordinanza di divieto di alimentazione degli animali selvatici del Parco, cui al provvedimento presidenziale numero 14 del 30 settembre 2003, comporta una sanzione amministrativa.

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