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Basket giovanile, coach Gandolfi racconta il bronzo dell'Under 17 Eccellenza: "E' il risultato di un percorso"

E' stata un’annata speciale e che rimarrà nella storia della pallacanestro forlivese: “ma in questi giorni siamo già in palestra per lavorare sul potenziamento fisico”, dice Lorenzo Gandolfi

Medaglia di bronzo e terzi in Italia. A chiudere una stagione che ha visto anche vincere il titolo regionale in Emilia Romagna e disputare una “Novipiù Cup” di alto livello chiudendo terzi dietro Bassano e Stella Azzurra. Insomma, quella degli under 17 Eccellenza è stata un’annata speciale e che rimarrà nella storia della pallacanestro forlivese: “ma in questi giorni siamo già in palestra per lavorare sul potenziamento fisico”, dice Lorenzo Gandolfi, coach della squadra e responsabile del settore giovanile.
Gandolfi è stato premiato miglior allenatore delle Finali Nazionali, mentre Tommaso Pinza è stato inserito nel miglior quintetto: due riconoscimenti per i singoli, che però sono il frutto del lungo e meticoloso lavoro di squadra.

E Gandolfi, evidenzia proprio questo: “Essere arrivati terzi dietro Olimpia Milano e Stella Azzurra Roma è pazzesco, ma è il risultato di un percorso. Come ho detto ai ragazzi, è giusto festeggiare ed essere contenti, ma è opportuno ricordare che questa è una tappa del loro “Giro d’Italia”. Una tappa positiva, assolutamente, come lo è stata l’esperienza alla Novipiù Cup e come lo sono stati i tanti tornei giocati in questi anni, che hanno permesso di crescere ed affrontare le Finali di Piombino con maturità e personalità”. Quanto alla fase finale, "abbiamo passato il girone da terzi in classifica, che era il nostro vero obiettivo. A quel punto, ogni giorno che avremmo passato in più a Piombino, sarebbe stato un orgoglio. Nello spareggio per accedere ai quarti abbiamo affrontato la Virtus Bologna, già battuta nella finale che ci ha fatto diventare campioni regionali: siamo partiti benissimo, loro ci hanno ripreso, ma la personalità di cui parlavo prima è venuta fuori nei momenti finali e ci siamo guadagnati i quarti”.

E siamo a giovedì, metà settimana: “Alle finali, è essenziale gestire i ragazzi tra partite, sedute video, fisioterapia, momenti di scarico, alimentazione corretta e quant’altro. Ma non dimentichiamoci che sono ragazzi di 17 anni, e quindi l’aspetto del divertimento non deve mancare mai. Ai quarti battiamo la Virtus Roma, e in semifinale ci aspetta l’Olimpia Milano, squadra fortissima, come si è visto sul campo. Ma essere tra le prime quattro in Italia è stato un successone”.

Domenica, la settima partita in sette giorni: la finale per il terzo posto: “Giocata contro l’altra rivelazione del torneo, la Pallacanestro Vado: abbiamo vinto, secondo me anche perché con tutte le esperienze fatte in questi anni, eravamo pronti a giocare una partita del genere. Ed i ragazzi sono stati bravi ad affrontarla con la giusta mentalità”.

Gandolfi esaudisce qualche curiosità circa il “dietro le quinte”: “Ne avrei troppi, ma ne dico due, uno goliardico ed uno serio. Parto da quello goliardico: obiettivamente, mai ci saremmo aspettati di arrivare in fondo e quindi i ragazzi avevano cambi di calzini, intimo e t-shirt da allenamento solo fino a giovedì. Da venerdì in poi è stata la vera caccia per trovare un detersivo e il punto migliore dove stendere e fare asciugare la roba appena lavata…”.

E quello “serio”? “Dico solo che non siamo stati fortunati, e che quindi questo risultato ha un valore ancora più significativo: in stagione abbiamo avuto tre infortuni gravi che hanno colpito i nostri ragazzi e, appena arrivati a Piombino, un altro ha avuto la febbre per tre giorni… Proprio per questo è stato fondamentale, oltre all’unione in campo, il lavoro dello staff, che era al completo: a partire dagli allenatori Lorenzo Grison, Vittorio de Mita e Carlo Abbondanza, che con me analizzavano gli avversari e preparavo le partite, passando per la logistica curata da Raffaella Lombardi, e fino ad arrivare al fisioterapista Riccardo Pini e al preparatore Francesco Poggi, essenziali nel tenere monitorati questi ragazzi che hanno giocato sette partite in sette giorni. Davvero bravissimi tutti, insieme abbiamo fatto la differenza”.

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