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Al fianco della Pieffe 2.015 anche ad Agrigento, il tifoso tutto cuore Daniele Bravi: "Con questa squadra si deve sognare"

Alla sirena non ha cantato "Romagna Mia", ma con orgoglio ha mostrato un striscione che ha ricordato anche l'esibizione dei "Santa Balera" al recente Festival di Sanremo

Non se ne perde una. Sempre pronto a dare supporto ai "ragazzi". Perchè la Pallacanestro Forlì è parte della sua famiglia. E domenica scorsa Daniele Bravi, presidente del "Basket Club Marini 1981", non ha rinunciato nemmeno alla lunga trasferta di Agrigento, affiancato dalla moglie. Alla fine è arrivata anche la vittoria della squadra di coach Antimo Martino, dal peso doppio, perchè ha consentito ai biancorossi di allungare di 4 punti sulla diretta inseguitrice del girone "Rosso", la Fortitudo Bologna.

Alla sirena non ha cantato "Romagna Mia", ma con orgoglio ha mostrato un striscione che ha ricordato anche l'esibizione dei "Santa Balera" al recente Festival di Sanremo: "Da Sanremo ad Agrigento sempre Romagna Mia". "Il clima nel finale era molto caldo e c'erano molte urla contro la nostra squadra - confessa Bravi -. Abbiamo tentato di cantare "Romagna Mia", ma abbiamo abbandonato l'idea. Ma lo striscione l'ho comunque fatto vedere". Il ritorno in città non è stato in solitaria: "Abbiamo viaggiato con la squadra ed è trapelata una certa euforia".

Bravi, come è nata la passione per il basket?
"Per caso. Dove abitavo c'era quello che oggi si chiama playground ed è li mi sono appassionato".

Da quanto tempo è presidente del Club Marini?
"Lo ero stato tanti anni fa e sono tornato a farlo negli ultimi 7-8 anni".

La partita di Forlì che ricorda più volentieri?
"Ne elenco due. La partita promozione a Fabriano e quella che è valsa l'A1 a Rimini".

E il giocatore simbolo?
"Purtroppo ho un difetto, mi affeziono ai giocatori. Quindi dico tutti quelli che hanno sudato per onorare la maglia biancorossa".

Che idea si è fatto del roster di quest'anno?
"E' un collettivo di bravi ragazzi, che danno tutto sempre anche in condizioni fisiche non ottimali. E poi c'è uno staff tecnico che riesce a compattarli sempre".

Un aggettivo per la squadra?
"Semplice. Squadra. In maiuscolo sottolineo".

Un commento su Antimo Martino?
"E' tecnicamente bravo, ma è superlativo nel creare gruppo. Ci è riuscito fin da subito anche quest'anno dopo qualche giorno di raduno, pur con tanti elementi nuovi".

E su capitan Cinciarini?
"Anche quelle volte che non gli entra niente riesce sempre ad inventarsi qualcosa. Viene fischiato dal pubblico avversario, vuol dire che lo teme e lo considera indirettamente forte, un esempio Mario Boni".

Che clima si respira al Palafiera?
"Purtroppo non.ho più la forza fisica, ma mi piacerebbe stare nella prima fila della Curva Nord. Quando partono i cori tutto il Palazzetto li segue e gli avversari soffrono sempre".

Cosa ne pensa dei giudizi che vengono esternati sui social?
"L'unica cosa che non mi piace è quando si scrive senza sapere come stanno le cose oppure si danno giudizi vedendo sempre le oartite dal divano. Assistere ad un match dal vivo, soprattutto fuori casa, è un'altra cosa.  

Con questa squadra si può sognare?
"Con questa squadra si deve sognare. Cerchiamo tutti di dare il nostro apporto e i ragazzi ci ripagheranno sicuramente".  

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