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Contro Udine è una Unieuro che vuole far sognare: "Siamo ambiziosi, bisogna alzare l'asticella". E Sanford ci sarà

Dopo 28 anni Forlì si appresta ad affrontare una semifinale playoff. "C'è grande soddisfazione", ammette Martino

Ci sarà anche Vincent Sanford in Gara 1 delle semifinali playoff, che da venerdì sera (palla a due alle 20.30) vedrà impegnata la Pallacanestro Forlì 2.015 contro l'Old Wild West Apu Udine. "Valuteremo come e quanto impiegarlo, ma la cosa che ci rende felici è averlo rivisto in squadra e sapere che in questa sera potrà tornare utile - le parole di coach Antimo Martino -. Ha seguito un percorso pre-stabilito, ha iniziato ad allenarsi gradualmente con la squadra e siamo convinti che possa dare un contributo che dovremo appunto definire, considerando che arriva da un infortunio muscolare. Ma dal punto di vista fisica è recuperato e questo è un aspetto molto positivo". 

L'ambizione

Dopo 28 anni Forlì si appresta ad affrontare una semifinale playoff. "C'è grande soddisfazione - ammette Martino -. E' un qualcosa che questo gruppo ha meritato attraverso una stagione positiva, con la grande capacità di superare tanti momenti difficili. Ora abbiamo davanti una nuova sfida, che affronteremo con lo stesso entusiasmo, energia e ambizione viste nelle gare precedenti". 

L'avversario

Forlì ha già battuto Udine nel corso della regular season, ma, osserva Martino, bisognerà resettare quanto fatto in quei match, perchè la squadra, affidata a coach Carlo Finetti, ha visto innesti importanti durante la stagione, come quelli di Diego Monaldi, Alessandro Gentile e Emanuel Terry. "L'Udine di oggi non è paragonabile a quella che abbiamo affrontato sia all'andata che al ritorno, quando mancavano Gentile e Raphael Gaspardo. Quindi le precedenti sfide dovranno essere considerate il giusto, ma quella che affronteremo è una Udine con nuovi equilibri e nuovi minutaggi. E' una squadra che scopriremo". 

"Al di la del piazzamento ottenuto nella stagione regolare, non deve sorprendere che sia arrivata fin qui in semifinale, perchè si tratta di una squadra che negli ultimi anni ha fatto investimenti importanti, giocando al top le varie competizioni che ha disputato e che anche quest'anno ha il ruolo della favorita per la promozione - afferma Martino -. Parliamo di una squadra molto profonda, che può contare su dieci giocatori e due in tribuna come Gianmarco Bertetti e Marco Cusin, con quest'ultimo che potrebbe fare i playoff da protagonista in tutte le squadre". Al Palafiera i bianconeri si presenteranno "con certezze ereditate dai quarti di playoff, per questo motivo dovremo essere bravi a farci trovare pronti". 

Quanto a Terry, che nei quarti contro Udine ha viaggiato con una media di 8,2 punti su 27.6 minuti, "è un giocatore che prende di media 9 rimbalzi a partita, che va innescato in determinate situazione e che vive di quello che la squadra offre. Al di là del valore del giocatore, che ha disputato anche l'Eurolega prima di giocare in serie A1 con Trieste, penso che nemmeno Udine si aspettasse trenta punti a partita. Stiamo parlando di un giocatore forte al di là dei punti che realizza, che ha dato impatto ed atletismo in un ruolo in cui Udine poteva contare su due giocatori con caratteristiche diverse". 

Ma l'Unieuro potrà contare "sulle certezze nate dal lavoro durante la stagione, dalla coesione, da una crescita sia individuale che di squadra e che ci permette di affrontare questa semifinale con la consapevolezza di avere gli strumenti per mettere in difficoltà Udine e avere l'ambizione di raggiungere la finale. E' l'ennesima sfida da vincere, ma dal primo giorno ci siamo promessi di essere ambiziosi e quindi continueremo a farlo fino alla fine". Durante la settimana, illustra Martino, "la squadra ha lavorato in modo regolare", anche se non è mancato qualche intoppo ("ma nulla di particolare"). "Dovremo alzare di più l'asticella perchè il livello sta salendo, ma questa squadra c'è sempre riuscita e l'augurio è che possa riuscirci. E' una sfida difficile, ma abbiamo le possibilità per vincere". 

Il ritorno a casa

A Chiusi, dove si sono disputate Gara 2 e Gara 3, "siamo andati oltre le difficoltà, incanalando la serie verso qualcosa di positivo, contro una squadra che aveva le qualità di metterci in difficoltà". L'Unieuro avrà quindi la possibilità di sfidare Udine nel parquet di casa, nonostante l'area del Palafiera sia ancora centro operativo della Protezione Civile e Croce Rossa per l'emergenza alluvione: "E' una cosa che mi fa molto felice - ammette Martino -. Sono convinto che la squadra meriti di giocare davanti ai propri tifosi, ma soprattutto anche la società, che lo ha raggiunto per la prima volta dalla rifondazione. Ma se lo meritano anche i nostri supporter, che ci hanno seguito con passione durante la stagione, con la consapevolezza che le priorità per la città sono ben altre. Il mio augurio è che questo evento possa essere una piacevole distrazione e allo stesso tempo possa continuare ad unire ancora di più un popolo che in questi giorni si sta dimostrando molto forte. Sportivamente parlando, la nostra squadra incarna quei valori di coesione e capacità di soffrire insieme. Vogliamo creare un'atmosfera emozionante, che dovremo essere bravi a gestire. Vogliamo regalare un risultato che faccia sognare in un momento di difficoltà, di cui la città possa essere orgogliosa". 

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