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Fulgor, Natali fa i bagagli: “Così non si può andare avanti”

L'ex GM di Roma e Milano saluta Forlì e toglie il velo su una situazione economica frustrante: nelle casse biancorosse non ci sono soldi per il progetto di rilancio della FulgorLibertas.

Uno scorcio d'inferno. Per una volta non parliamo di Caronte, l'anticiclone africano che da giorni ci fa rimpiangere il Nevone, ma delle prospettive del basket forlivese sponda FulgorLibertas. Dopo settimane passate a brigare per ottenere il ripescaggio in LegaDue, rimpallare prepotenti ristrutturazioni societarie e codici etici, metter la parola “professionismo” avanti tutto e tutti, ecco esplodere ufficialmente la bolla: ad oggi nella cassa biancorossa non ci sono i soldi per tentare di dar corpo al progetto lanciato dal presidente Giorgio Grazioso.

A palesarlo senza troppe giravolte è stato Gino Natali, l'ex GM di Milano e Roma chiamato in veste di ristrutturatore, che oggi, valutato il clima asfittico, ha fatto i bagagli. E lo ha fatto costringendo come sua abitudine un'intera città a farsi un bagno di realtà: non basta voler la LegaDue, votare tutti d'accordo la richiesta di ripescaggio se poi non le tasche restano cucite. I nodi in tal senso sono venuti al pettine i giorni successivi l'assemblea del 18 giugno quella della semi unanimità. Una volta fatta la conta di chi avrebbe poi versato l'obolo per ripianare i debiti e rimpolpare il budget '12-'13, troppe mani si sono ritratte come lampi. Una condizione, unita ai tentennamenti degli sponsor alle prese con una crisi che morde più di una tagliola e con l'incognita del campionato giocato (A2 o DNA?), che mette in stand-by ogni velleità.

Assistiamo alla prima crepa nel rinnovato assetto societario “a cipolla”. In particolare il cuore forte dello schema voluto da Grazioso – i sei-sette soci danarosi – pare aver retto sobbarcandosi una quota pari all'80% del debito e del futuro budget, mentre a far “piangere” amaro sono state le bucce esterne, i piccoli soci, quelli – la gran parte dei 46 soci della scorsa stagione – che dovevano sborsare almeno 10-15.000 euro. E senza soldi Forlì, se chiamata a rifare la L2, potrebbe rispondere picche tentando nel purgatorio della DNA di risistemare i buchi di bilancio accumulati. E visti i chiari di luna, non sarebbe ipotesi peregrina: in fondo senza copertura in euro, è bene ricordarlo, di norma si fallisce... Insomma, l'incubo che si muove duietro l bye-bye di Natali è che la FulgorLibertas saluta 

Nel comunicato ufficiale, la Società non nasconde l'oggettivo fallimento: “Fatto salvo il nuovo progetto, che rimane confermato e che è stato approvato dall’Assemblea dei Soci dello scorso 18 giugno, a tutt’oggi la FulgorLibertas non è in grado di proseguire la collaborazione con una risorsa che prevede un assetto organizzativo di alto profilo, almeno fino quando non sarà completata la ricapitalizzazione, anche alla luce del mutato scenario che si è configurato nei giorni scorsi. A tal proposito, i soci di maggioranza si sono assunti l’impegno di un maggiore sforzo per dare continuità al percorso avviato, tuttavia il sostegno deve passare necessariamente anche dai piccoli azionisti (quelli che detengono circa il 30% del capitale) e dalle aziende del territorio, potenziali investitori, chiamati a dare una mano allo sport cittadino”.

Intanto si attende l’esito della domanda di ripescaggio, previsto per metà luglio, a cui farà seguito una nuova Assemblea dei Soci durante la quale verrà definito il budget per la nuova stagione. A condizionarlo ed a determinarne un inevitabile ridimensionamento, saranno sia l’attuale stato di indebitamento sia la situazione d'incertezza economica delle imprese.

 

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