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Saldi estivi, partenza tra luci e ombre: i commercianti chiedono lo spostamento a fine luglio

Questo l'esito di un'indagine svolta da Confcommercio Forlì sulle imprese commerciali del circondario

Arriva dai diretti protagonisti, i commercianti, il termometro sull'andamento delle prime ore di saldi estivi nel Forlivese. Secondo un’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Forlì emergono segnali di stabilità rispetto allo scorso anno. Il monitoraggio è stato realizzato su un panel di 30 imprese commerciali del circondario, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (90%). L’indagine ha evidenziato che per il 22% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto al primo week end  dello scorso anno, mentre  il 41% ha rilevato una sostanziale stabilità. Il 37% degli intervistati ha dichiarato un calo delle vendite, peraltro contenuto entro una flessione del 12-15%.

“Nel  weekend di avvio delle vendite di fine stagione  gli operatori tracciano un quadro generale di sostanziale stabilità, con un soddisfacente movimento nei negozi, specialmente nella giornata di sabato mattina", esordisce Alberto Zattini, direttore di Confcommercio Forli. Ma non sempre la visita non si traduce in acquisto: "La totalità degli intervistati afferma che bisognerà avere conferme nelle prossime settimane, questi primi dati, tra luci ed ombre, inducono ottimismo - prosegue Zattini -. C'è molta aspettativa tra gli addetti ai lavori che si lasciano alle spalle una stagione primavera/estate disastrosa dal punto di vista delle vendite, soprattutto a causa dell’emergenza covid. Infine tutti gli intervistati, specialmente quelli che hanno visto nelle loro attività un avvio in flessione rispetto ai dati dello scorso anno, hanno sottolineato che questo caldo anomalo sta frenando o addirittura disincentivando, la classica passeggiata tra le vetrine cittadine".

L’indagine conferma rispetto al passato una maggiore razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate: al quesito a risposta multipla sui comportamenti della clientela, il 36% degli operatori segnala che la clientela ha aspettato i saldi per comprare i capi estivi.  I clienti che acquistano in queste prime settimane di saldi comunque hanno un atteggiamento di attenta valutazione dei prezzi (51%). Gli acquisti sono limitati allo stretto necessario (31%). Viene quindi a mancare l’acquisto d’impulso tipico dei saldi.

"Durante i saldi, nonostante la crescente e “sleale” concorrenza dei giganti del web, è in aumento il numero di consumatori che indirizza le proprie scelte d'acquisto nei negozi "sotto casa" dove relazione, fiducia, vendita assistita e personal shopping danno vita ad un'esperienza di acquisto unica anche a prezzo ribassato - aggiunge Zattini -. E’ in ogni caso necessario che i grandi gruppi del commercio on-line siano assoggettati alle stesse imposte che gravano il commercio tradizionale: stesso mercato, stesse regole, per tutti". Per l’84% degli intervistati la data di inizio delle vendite di fine stagione (saldi) andrebbe posticipata: il 65% preferirebbe la fine di luglio, per il 17% sarebbe addirittura preferibile la fine di agosto mentre il 16% non sposterebbe le date. 
 

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