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Forlì-Cesena conta 63 startup innovative, notevole incremento in un anno: i settori principali

“La startup innovativa è un'impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana"

Nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a fine novembre, si registra un incremento delle start-up innovative, pari alla variazione regionale e inferiore a quella nazionale. Dopo le difficoltà incontrate nei momenti più critici della pandemia, che ne aveva decretato un calo, torna a crescere tale tipologia di impresa, fondamentale motore per lo sviluppo economico e serbatoio di innovazione. Nel dettaglio, ben tre imprese su quattro operano nel macrosettore dei Servizi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“La startup innovativa è un'impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana. È stata pensata dal legislatore proprio per favorire lo sviluppo di nuova cultura imprenditoriale e la creazione di un contesto maggiormente favorevole all'innovazione, e quindi più competitivo e attrattivo – dichiara Roberto Albonetti, segretario generale e Conservatore del Registro Imprese della Camera di commercio della Romagna -. Per questi motivi, le startup innovative sono sostenute con incentivi ed agevolazioni finanziarie. Se iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese, sono previste, oltre a esenzioni e agevolazioni fiscali, anche alcune deroghe al diritto societario e una disciplina particolare nei rapporti di lavoro. La nascita delle startup, e di nuove aziende in generale, è strategica per molte, note, ragioni e perché è in grado di generare, concretamente, nuovi posti di lavoro in misura quantitativa e qualitativa apprezzabile. Le startup, inoltre, hanno dimostrato una forte resilienza e capacità di azione-reazione nel periodo critico della pandemia. Sebbene l’emergenza sanitaria abbia determinato la chiusura di alcune di queste, in molti casi si è assistito ad una loro crescita”.

Le start-up innovative con sede in provincia di Forlì-Cesena risultano 63, pari al 5,9% del totale regionale (settima posizione davanti a Piacenza e Ferrara); il confronto annuo rileva un sensibile incremento, pari al 18,9% (da 53 unità del 30/11/20 a 63 unità del 29/11/21), superiore alla variazione positiva che si registra in Emilia-Romagna (+11,7%) e in linea con quella dell’Italia (+19%). Il 74,6% delle start-up innovative provinciali opera nel macrosettore dei Servizi (47 unità), di cui il 47,6% nei servizi digitali e informatici (30), il 19,0% nell’Industria/Artigianato (12 unità), il 4,8% nel Commercio (3) e l’1,6% in Agricoltura (1); rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si rileva un deciso aumento delle imprese nei Servizi (+10 unità), un lieve calo nell’Industria/Artigianato (-1 unità) e una stabilità nel Commercio. Delle 63 start-up, 13 sono gestite da giovani (under 35), 3 da donne e 1 da stranieri; 12 imprese, inoltre, sono in possesso di brevetti mentre 6 sviluppano e commercializzano esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. A livello territoriale, infine, 29 start-up hanno sede nel comune di Cesena, 10 in quello di Forlì, 4 a Gatteo e 4 a Savignano sul Rubicone.

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