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Economia

Giuliani infissi, si va verso il concordato: giorni di angoscia per 110 lavoratori della cooperativa

Ad accrescere la preoccupazione dei 110 lavoratori attualmente in forze è anche il fatto che gran parte di questi sono anche soci della cooperativa e che sono stati chiamati ad una ricapitalizzazione

Circa 110 lavoratori della cooperativa 'Giuliani' vivono in questi giorni momenti di angoscia sul loro futuro lavorativo. La storica cooperativa di infissi da alcune settimane ha visto un'accelerata in una crisi che era presente dall'inizio dell'estate, manifestata con della cassa integrazione per ristrutturazione, e che l'ha portata a chiedere un “concordato in continuità” in Tribunale, non potendo più far fronte alla sua situazione debitoria. Venerdì si terrà un incontro coi sindacati per chiarire la situazione, ma già stanno circolando voci che siano previsti tagli al personale superiori alle 40 unità indicate all'inizio dell'estate. 

“Il problema si è manifestato a maggio, quando la cooperativa è andata in difficoltà – spiega Giovanni Cotugno, segretario della Fiom forlivese -. Si è iniziata a fare della cassa integrazione straordinaria e si sono prospettati esuberi per 40 unità che speravamo di gestire con la mobilità volontaria, tanto che sono già usciti volontariamente circa una ventina di lavoratori”. Una situazione  definita dal sindacato “ancora gestibile, se prendiamo come riferimento il mercato dell'edilizia in profonda crisi”, tanto più “che ad ora i lavoratori non hanno retribuzioni in arretrato”.

Ma la situazione avrebbe preso a rotolare più velocemente nelle ultime settimane, nonostante nella crisi sia intervenuta in modo consistente anche la centrale cooperativa a cui la 'Giuliani' fa riferimento, vale a dire Legacoop. “Venerdì scorso si è tenuta un'assemblea dei soci in cui è stata annunciata la volontà di procedere con un concordato in continuità, per una serie di difficoltà ulteriori, tra cui il fallimento di alcune imprese creditrici”, sempre Cotugno. Come verrà gestita la procedura di concordato è ancora da definire. “Attendiamo un incontro per venerdì prossimo”, si limita a dire il sindacalista, senza avvalorare in modo ufficiale voci che si rincorrono relative a possibili cessioni di ramo d'azienda. 

Ad accrescere la preoccupazione dei 110 lavoratori attualmente in forze è anche il fatto che gran parte di questi sono anche soci della cooperativa e che sono stati chiamati recentemente ad una ricapitalizzazione, “denaro che in caso di concordato diventa fortemente a rischio”, spiega Cotugno. La cooperativa è una delle più “storiche” dell'edilizia forlivese, fondata nel 1971, quasi cinquant'anni fa. Dieci anni fa cambiò sede da via Meucci alla nuova zona industriale di Villa Selva, in via dei Senoni, proprio quando si affacciava la crisi dell'edilizia. Quell'investimento pesò tanto che la 'Giuliani' andò in sofferenza ma poi pareva essersi ripresa, operando poi per un'altra decina di anni. Ed ora questa nuova tegola.

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