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Economia

Il manifatturiero nel terzo trimestre 2020: soffrono tutti i comparti eccetto l'alimentare

I risultati sono differenziati a livello settoriale: il comparto alimentare mostra le sue caratteristiche anticicliche, mentre la fase recessiva è accentuata per “calzature”, “abbigliamento e accessori” e “legno e mobili”

Contrazione "rilevante" per i settori “calzature”; “confezioni” e “mobili”; flessione minore del dato medio per “chimica e plastica” e “macchinari”. Si salva solo il settore alimentare. La Camera di Commercio presenta i risultati della rilevazione del terzo trimestre dell’indagine sulla congiuntura nelle imprese manifatturiere della provincia di Forlì-Cesena. I risultati dell’indagine sul settore manifatturiero provinciale (riguardante imprese con dimensione superiore a 9 addetti) confermano la fase recessiva, sebbene i risultati positivi del terzo trimestre 2020 rispetto al precedente che, in parte, hanno permesso un recupero degli effetti negativi indotti dal lockdown di marzo-maggio.

Rispetto a quello precedente, il terzo trimestre del 2020 ha segnato un recupero rilevante dell’output produttivo (+20,8%) e del fatturato a valori correnti (+22,5), conseguente alla riapertura delle attività produttive post lockdown. Anche la domanda interna è apparsa in crescita (+21,8%), così come gli ordinativi esteri (+9,0%). Sostanzialmente stabili i livelli occupazionali (+0,9%), per effetto degli interventi specifici di tutela Covid (CIG e blocco dei licenziamenti).  Gli andamenti riscontrati dal complesso delle imprese rispondenti rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno evidenziano performance produttive di sostanziale stabilità (-0,3% la variazione tendenziale della produzione), confermando gli effetti del recupero avvenuto nel trimestre in esame rispetto al secondo e al primo, ove era iniziato il lockdown di buona parte delle attività.  Continua, tuttavia il forte ridimensionamento produttivo di alcuni comparti come quello delle “calzature” (-17,1%), “prodotti in metallo” (-4,4%) e “confezioni” (-1,7%). Per quanto riguarda le altre dimensione di indagine, il fatturato delle imprese manifatturiere locali risulta in lieve flessione (-0,8%) rispetto al medesimo trimestre del 2019, così come gli ordini esteri (-1,5%), mentre la domanda interna appare stabile (+0,2%).

"Il comparto manifatturiero merita certamente una serie articolata di riflessioni e ciò per precisi motivi oggettivi, che vanno dai numeri importanti che esso esprime in termini di ricchezza prodotta e di occupazione creata, alla specifica capacità che il manifatturiero medesimo esprime nell’andare a intercettare internazionalizzazione, innovazione e cultura - commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio della Romagna -. Nonostante il 2020 sia un “anno nero” e che il quarto trimestre sia tuttora un'incognita, i dati del terzo trimestre certificano che c'è una buona capacità di risposta del nostro sistema imprenditoriale e che, non appena le condizioni esterne di base diventano meno proibitive, le imprese sanno immediatamente “scattare in avanti”, dimostrando ottima resilienza, cosa che rappresenta un ulteriore valore aggiunto per tutto il Territorio”.

Risultati della media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti

Su base annuale (media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori confermano il peggioramento della produzione (-6,4%), girata in terreno negativo dal terzo trimestre del 2019, e del fatturato (-6,0%). La percentuale media dei ricavi generati all’estero (per esportazioni) si è attestata al 27,4% del fatturato complessivo. La domanda interna ha segnato una contrazione pari al 7,6% e quella estera del 4,5%. La dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi è risultata tendenzialmente positiva (+2,4%), grazie al sostegno della CIG.

La dinamica produttiva media risulta negativa per tutti i comparti del manifatturiero locale ad eccezione di quello “alimentare” (+2,5%) che dimostra le sue caratteristiche anticicliche. Si conferma e accentua la fase recessiva per i comparti “confezioni” (-11,5%), “calzature” (-17,5%) e “mobili” (-13,1%), ma anche per quelli del “legno” (-6,8%), dei “prodotti in metallo” (-9,3%) e dei “macchinari” (-4,2%). Il comparto della “chimica” rimane in terreno negativo (-1,4%).

La contrazione produttiva è comune a tutte le classi dimensionali di impresa, sebbene quelle di minori dimensioni (sotto i 100 addetti) presentino i risultati congiunturali peggiori. Dal punto di vista territoriale, la dinamica della produzione manifatturiera si è ridotta maggiormente nel comprensorio di Forlì (-8,2%) rispetto a quello di Cesena (-4,7%).

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