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Nuovo dpcm, "la regola del sei" al tavolo del ristorante: le indicazioni di Confcommercio

La norma, oltre ad aver precisato l’orario di apertura, impone ora l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigent

Il nuovo Dpcm, con le misure dell'ulteriore stretta del governo per fronteggiare l'emergenza coronavirus e che sarà in vigore fino al 13 novembre, introduce per i ristoranti la "regola del sei". In particolare, agli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (tra cui bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie), in conformità con i protocolli disciplinanti le misure di prevenzione applicabili al settore, sono consentite le aperture dalle 5 sino alle 24, con consumo al tavolo con un numero massimo di 6 persone per singolo tavolo; e dalle 5 sino alle 18, in assenza di consumo al tavolo.

La norma, oltre ad aver precisato l’orario di apertura, impone ora l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti. Per quanto riguarda l’indicazione del numero massimo di avventori, Fipe-Confcommercio ritiene che lo stesso "possa essere calcolato, partendo dal layout del locale, come se al singolo tavolo fossero tutti conviventi (o comunque persone che, in base alle disposizioni vigenti, non siano soggetti al distanziamento interpersonale, ad esempio accompagnatori di disabili) salvo poi l’onere a carico dell’esercente di garantire il distanziamento di almeno un metro tra i clienti che non siano conviventi oppure non rientrino nel caso sopra indicato".

Conclude Confcommercio: "Nelle linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dell’8 ottobre scorso, viene ribadito che quest’ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale. Diversamente, per le attività in cui non sia possibile effettuare consumo ai tavoli - e, quindi, non sia possibile far valere l’indicazione del punto precedente - è bene che il numero massimo sia calcolato garantendo il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra gli avventori".

L'informativa della Regione

Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) consentite dalle ore 5 e fino alle 24 con consumo al tavolo, con un massimo di sei persone per tavolo, e fino alle ore 18 in assenza di consumo al tavolo. Dunque, anche in Emilia-Romagna è in vigore da lunedì l’orario di apertura delle attività di ristorazione dalle 5 del mattino e non dalle 6, orario, quest’ultimo, che era stato fissato nell’ordinanza regionale di sabato scorso. Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, aveva adottato il provvedimento per evitare la possibile e artificiosa interpretazione elusiva del Dpcm nazionale del 13 ottobre, che imponeva la chiusura dalle 24 ma con la possibilità, sulla carta, di riaprire nei minuti o nelle ore successive. Le disposizioni orarie previste nel nuovo Dpcm, infatti, prevalgono su quelle indicate dall’ordinanza regionale e dal precedente Dpcm.

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