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Terziario, i sindacati si mobilitano. Confcommercio: "Serve senso di responsabilità"

Zattini lancia "un appello al senso di responsabilità delle locali organizzazioni sindacali che hanno proposto lo sciopero"

"Chiediamo alle organizzazioni sindacali senso di responsabilità relativamente all'annunciato sciopero legato al rinnovo del contratto. In un momento così delicato come quello che le piccole e medie imprese stanno vivendo, non si può mettere ulteriormente in difficoltà gli imprenditori”. È l'appello rivolto da Ascom-Confcommercio a Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs che hanno annunciato la mobilitazione puntando il dito contro le associazioni datoriali firmatarie dei contratti collettivi nazionali Terziario Distribuzione e Servizi, Distribuzione Moderna e Organizzata e Distribuzione Cooperativa, ree a loro dire di rifiutare il rinnovo “a condizioni dignitose per i circa tre milioni di lavoratori dipendenti a cui sono applicati".

Una presa di posizione respinta immediatamente al mittente da Alberto Zattini, direttore di Confcommercio. "Il protrarsi dei tempi del confronto per il raggiungimento di un possibile accordo, accordo da Confcommercio fortemente auspicato fin dalle prime battute della trattativa, è, invece, dovuto alla posizione assunta al tavolo dalle organizzazioni sindacali che non si sono volute misurare con la necessità di un approccio responsabilmente innovativo - argomenta Zattini -. Non si deve dimenticare che il contratto sottoscritto da Confcommercio è, infatti, il più applicato in Italia nel settore privato e che tale diffusione è il risultato dei suoi contenuti sia di carattere normativo che economico. Per mantenere, quindi, il livello di innovazione e di flessibilità che ha sempre caratterizzato il nostro contratto, abbiamo richiesto la revisione di alcune parti normative ormai desuete, dalla classificazione alle modalità di gestione dell’orario di lavoro in un’ottica di produttività, nonché aggiornamenti in tema di stagionalità".

Per Zattini è "doveroso, inoltre, rammentare alle organizzazioni sindacali che dopo la scadenza del contratto, e nonostante gli impatti degli scenari geopolitici, energetici ed  inflazionistici, nonché delle conseguenze del periodo pandemico, Confcommercio, con spirito di responsabilità e prima delle altri parti datoriali, ha sottoscritto, nello scorso mese di dicembre, un Protocollo Straordinario con l’unico intento di assicurare ai lavoratori dei riconoscimenti economici a copertura dei periodi di vacanza contrattuale, unitamente ad adeguati acconti sui futuri aumenti contrattuali, senza al contempo introdurre ulteriori elementi di discussione di carattere normativo. Successivamente le trattative sono proseguite senza soluzione di continuità ponendo come obiettivo comune il raggiungimento, nel più breve tempo possibile, del rinnovo del contratto attraverso un negoziato in composizione ristretta al fine di traguardare una sintesi veloce ma equilibrata".

"Peraltro, Confcommercio si è dichiarata disponibile a sottoscrivere il rinnovo del contratto nazionale non disconoscendo l’Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato) come indice di riferimento, nell’ambito di una discussione che necessariamente interessasse tanto la parte economica, quanto la parte normativa del contratto. Le organizzazioni sindacali hanno, invece, mostrato totale chiusura rispetto alle proposte di tipo normativo poste sul tavolo di negoziazione. Questo - aggiunge Zattini - non è accettabile. Speriamo, dunque, che le organizzazioni sindacali si facciano carico di una comune responsabilità di innovare il contratto tenendo conto del fatto che le maggiori tutele, normative e contrattuali, rivolte ai lavoratori hanno ormai fatto venire meno le funzioni di taluni istituti contrattuali concepiti diversi decenni fa".

Per Zattini "non si tratta di perseguire scambi o contropartite rispetto al cospicuo aumento che i dati sull’inflazione richiedono per la salvaguardia del potere di acquisto dei lavoratori. Ma occorre essere consapevoli dei cambiamenti del mercato del lavoro e del fatto che taluni istituti normativi, se non vengono utilizzati, diventano un onere economico a carico delle sole imprese. Auspichiamo che le organizzazioni sindacali rivedano tempestivamente la loro posizione e che l’obiettivo di addivenire quanto prima al raggiungimento dell’accordo di rinnovo per tutto il settore del Terziario di mercato venga perseguito tenendo conto delle reali esigenze di imprese e lavoratori e del concreto impatto che la normativa può avere sugli stessi in termini di innovazione e di produttività. Noi la nostra parte siamo pronti a farla, come sempre".

Zattini conclude "con un appello al senso di responsabilità delle locali organizzazioni sindacali che hanno proposto lo sciopero. Le piccole e medie imprese stanno attraversando un momento molto delicato e metterle ulteriormente in difficoltà potrebbe portare dare un colpo di grazia a chi a stento riesce a rimanere a galla decretando un tragico epilogo, tanto per gli imprenditori quanto conseguentemente per i loro dipendenti".

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