Al San Luigi “Wolny. Il 2° Corpo d’Armata Polacco nella Liberazione d’Italia”
Verrà presentato in anteprima lunedì alle ore 21, al Cinema San Luigi di Forlì, il terzo capitolo della serie di documentari, a cura di Officinemedia, sugli eserciti stranieri protagonisti della seconda guerra mondiale in Italia e, in particolare, in Emilia-Romagna: “Wolny. Il 2° Corpo d’Armata Polacco nella Liberazione d’Italia”. Dopo i primi due documentari sulla Brigata ebraica e sui Sikh, la pellicola racconta le vicissitudini dell’esercito comandato dal Generale Wladyslaw Anders.
Sostenuto da Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Comune di Predappio e Comune di Santa Sofia, il film è stato realizzato in collaborazione con Gabriele Zelli e l’Associazione Famiglie dei Combattenti Polacchi in Italia, allo scopo di ripercorrere una delle vicende più complesse e trascurate del ‘900: stretti tra i totalitarismi prima e la “guerra fredda” poi, gli uomini che liberarono, tra le altre, Ancona, Predappio, Bologna, e che vinsero la battaglia di Monte Cassino, divennero apolidi costretti a un esilio di dimensioni imponenti. Alcuni di loro restarono in Italia, principalmente in Emilia-Romagna, e sposarono donne italiane con cui formarono nuove famiglie.
All’interno del film sono presenti interviste ad accademici e storici locali, come il sindaco di Forlì Roberto Balzani, il prof. Stefano Bianchini, Vito Paticchia dell’IBC Emilia-Romagna, Enzo Casadio e Mario Proli; non mancano però le testimonianze di due anziani reduci polacchi e di alcuni civili che, tra la Romagna e Bologna, hanno assistito a quella avanzata. Alle tante e rare immagini d’archivio si alternano anche le voci di Maurizio Nowak, presidente della AFCPI, e di Gianpietro Panziera, autore di “Un esercito scomodo”, tesi di laurea pubblicata pochi anni fa, sugli episodi di violenza che hanno coinvolto militari polacchi e civili italiani nell’immediato dopoguerra.
Il regista Alessandro Quadretti ha anche potuto fare affidamento su Roberto Mercadini, poeta e attore, che ha interpretato all’interno del documentario una poesia di Zbigniew Herbert, poeta polacco. La serata sarà ad ingresso libero.