I dipinti su radiografia di Massimo Pulini all'Ottica Pretolani
Finnisage per la mostra di Massimo Pulini “Un certain regard”, dipinti su radiografia, allestita all'Ottica Pretolani al Quartiere Cava di Forlì: giovedì 14 dicembre dalle ore 18.00 alla presenza dell’artista.
Sulle antinomie sembra giocarsi la ricerca alla base delle due serie di dipinti a olio su lastra radiografica cui afferiscono i lavori selezionati per l’esposizione allestita nelle vetrine esterne e negli spazi interni del negozio di Ottica.
Le opere, scalabili tra il 2020 e il 2022, recuperando una tecnica pittorica utilizzata da Massimo Pulini a partire dagli anni Ottanta, si rinnovano nei soggetti rappresentati per poter continuare a narrare, in forme differenti, del tempo e dello spazio, di prossimità e di lontananza, di natura e idea, di materia e spirito, di tecnologia e di creatività, del rapporto insomma tra scienza e arte. Tra queste categorie in apparenza ossimoriche danzano armonicamente i contenuti espressi in ciascun dipinto su radiografia, il cui supporto non convenzionale, richiamando lo scopo primario della tecnica diagnostica che lo impiega, ovvero quello di consentire la visione interna della materia, costituisce una perfetta metafora dell’indagine introspettiva umana. Al tema dell’analisi del sommerso e della dimensione più intima del corpo e dell’anima si coniuga, agli antipodi, in parallelo siderale, quello dell’osservazione della volta celeste, quasi allusa dall’«atmosfera spaziosa che la radiografia offre» (M. Pulini). Sapienti pennellate, velocemente compendiarie, intrise di colore liquido e lattiginoso come l’aspetto della galassia ospitante il nostro sistema solare, tratteggiano sulla superficie porosa della lastra orologi da tavolo istoriati, di quelli diffusisi in Francia tra Settecento e Ottocento, il cui quadrante veniva sormontato da piccoli gruppi scultorei in bronzo raffiguranti le personificazioni delle costellazioni o vicende e personaggi mitologici legati ai pianeti, a ricordare come il più antico strumento di misurazione del tempo sia stato l’osservazione del movimento degli astri. Sulle laste posizionate di fronte all’ingresso si riconoscono la luna e il messaggero celeste di Galileo Galilei, quasi nume tutelare di chi si occupi di lenti. A poca distanza anche una testa femminile di secentesca derivazione, individuata da una vistosa lettera dell’alfabeto greco, quasi un codice cifrato allusivo all’esistenza d’un ordine che tutto governa e lega. Lo stesso linguaggio informa un’installazione site specific, mentre alcuni orologi d’epoca, provenienti dalla Gioielleria Pretolani di Forlì (Quartiere Cava, via Tevere, 77) e dalla Gioielleria Orologeria Ottica Pretolani di Santa Sofia (via Martiri della Libertà, 2), esemplificano i modelli ispiratori del pittore.
L’incontro con Massimo Pulini consentirà di scandagliare la stratificazione dei tanti temi sviluppati nelle opere. La mostra sarà visitabile fino a sabato 16 dicembre, in tutti i giorni feriali (giovedì esclusi), ore 9-12.30/15.30-19.30.
MASSIMO PULINI (Cesena, 1958), pittore e storico dell’arte, insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel proprio lungo percorso di artista ha allestito mostre in musei italiani ed europei. Ha redatto numerosi saggi sull’arte italiana dei secoli XVI e XVII, ha scritto per il teatro e pubblicato romanzi a sfondo storico.