Carteggi d'amore e donne di Boldini: in scena "Svelate"
Domenica, in Sala Melozzo, va in scena lo spettacolo "Svelate", letture con accompagnamento musicale sui carteggi d’amore dei primi del secolo e sulle donne di Boldini. Lo spettacolo “Svelate” è organizzato dal Centro Culturale Bottega dell’Orefice con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, all'interno della rassegna di eventi collaterali alla mostra “Boldini. Lo spettacolo della modernità". Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Giovanni Boldini è un artista ultra chic e a suo modo molto particolare. Quando ritrae lungiformi signore dell’alta società, dipinte come sotto un vetro traslucido, il suo genio è al servizio del piacere dei sensi. Boldini è un interprete della più alta eleganza femminile in un’epoca in cui era forse troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste ed era figurativamente legata in pose che stanno tra il salotto e il teatro. Le donne hanno un ruolo di primo piano nella sua vita e nel ritrarle egli ne esalta le caratteristiche migliori e il loro fascino naturale. E i suoi ritratti femminili hanno un forte potere d’incanto e di perfezione formale. Le sue donne, flessuose e disinibite, mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito, emancipato, maturo e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione, pienamente consapevoli della propria femminilità. L’artista coglie quel momento irripetibile, in cui la bellezza appare più sfolgorante e in cui le sue muse si mostrano più disinvolte e naturali. Un senso di provvisorietà aleggia velata, freme nell'aria e negli sguardi ora struggenti, ora superbi e malinconici. Donne insoddisfatte e irrequiete, colpevoli di vanità, complici compiaciute e sopraffatte. Donne fantastiche e conturbanti, raggiungono eccitate lo studio dell’artista, impazienti di sfuggire al protocollo dei loro palazzi, di slacciare i rigidi corpetti di stecche di balena, per sentirsi protagoniste, ammirate e soprattutto comprese, di fronte a quel piccolo uomo al quale non sanno tacere i loro più reconditi desideri. Mentre sopraggiunge l’autunno della vita, prima che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere, Boldini, raccoglie i fragili petali, con un gesto d’amore ricompone quei fiori appassiti e svela un attimo di eterna primavera. Non le giudica, perché giudicarle significherebbe rinnegare la sua natura dissoluta, ma le incoraggia a esprimersi, raccoglie le loro confessioni, le loro angosce e le induce a riflettere sulla fatuità del tempo e dell’amore che vive di un solo attimo. Le svela a loro stesse. Per sempre.