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Meteorologia

Temperature sempre più alte, crollano tanti record: "E' stato l'anno climatologico più caldo degli ultimi 100 anni"

L'INTERVISTA - Focus con Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti)

Quello che si è appena concluso è stato l'autunno meteorologico più caldo dal 1950. Parola di Pierluigi Randi, tecnico meteorologo certificato e meteorologo Ampro (Associazione meteo professionisti), specificando che il trimestre tra settembre e novembre in Romagna ha avuto "un'anomalia di temperatura media di ben +2,1°C rispetto alla norma del periodo 1981-2010. E' la prima volta che si superano i 2°C di anomalia per questa stagione".

Questo autunno meteorologico quindi si porta via con se un nuovo primato...
È stata superata la stagione del 2014 che deteneva il record di autunno più caldo con un’anomalia di +1,8°C. La causa principale è da ricercarsi nell’ottobre quasi estivo (+3,5°C di anomalia, ovvero di gran lunga il più caldo dal 1950).

Che altre considerazioni si possono fare?
È stata anche una stagione secca, con un deficit stagionale del 15% dovuto in massima parte al “desertico” ottobre quando le piogge sono quasi completamente mancate sul nostro territorio, salvo eventi sporadici e di entità trascurabile.

Dopo un ottobre che di autunno ha fatto vedere ben poco, anche il mese di novembre ha fatto registrare anomalie termiche?
Il mese di novembre ha chiuso con anomalia di temperatura media di +2,2°C, e si è piazzato al quarto posto tra i più caldi dal dopoguerra, quindi anche in questo caso le anomalie positive sono state sensibili, in particolare nelle prime due decadi del mese, quando esse hanno spesso superato i 3°C. Poi a fine mese è subentrato un moderato raffreddamento che ha contribuito a limare leggermente le anomalie positive su base mensile, ma certamente si è trattato di un novembre molto mite e con assenza di gelate o brinate su vaste aree del territorio, quando invece esse dovrebbero già essere comparse.

Dal punto di vista pluviometrico è andata invece meglio.…
Almeno sotto il profilo delle precipitazioni novembre ha “fatto il suo dovere”, mantenendo fede al ruolo di mese più piovoso dell’anno. Infatti, da inizio anno, è stato proprio in novembre che si sono avuti gli accumuli di pioggia più generosi: fino a 150 millimetri sul nord ravennate, 120 millimetri nel faentino e Ravenna città; tra 90 e 100 millimetri sul forlivese e cesenate, mentre solo nel riminese le piogge sono state meno abbondanti, con accumuli sui 70-80 millimetri, comunque allineati alla norma. Nel complesso, su base regionale la piovosità novembrina è stata del 53% superiore alla norma, quindi su questo fronte abbiamo buone notizie. Certamente la condizione di siccità che si protrae ormai dal 2020 non è risolta, ma novembre ha messo una bella “pezza” a questa particolare condizione, con un sensibile miglioramento dello stato dei terreni che erano ancora in forte sofferenza a tutto ottobre.

Con novembre si è chiuso anche l'anno climatologico. Qual è il bilancio complessivo?
Un anno caldissimo, che ha superato il già rovente 2014 il quale deteneva la palma di anno più caldo degli ultimi 100 anni con un’anomalia di temperatura media di +1,4°C. Ebbene, il 2022 lo ha battuto con anomalia di +1,5°C che, se considerata su base annua, è un’enormità. Tra l’altro, i primi 9 anni più caldi dell’ultimo secolo appartengono all’epoca recente: 2022-2014-2018-2015-2020-2019-2017-2021-2016 in ordine decrescente di anomalia, con 6 di questi che hanno mostrato anomalie termiche superiori al grado, mai successo in precedenza. Particolarmente calde sono state la stagione estiva (+2,2°C seconda nella nostra storia dopo quella del 2003) e quella autunnale che è stata la più calda in assoluto, e sono queste che hanno contribuito maggiormente a fa divenire il 2022 come anno climatologico più caldo della nostra storia.

Dicembre apre l'inverno meteorologico. Cosa possiamo aspettarci dal mese natalizio?
L'Europa sarà divisa termicamente in due nella prima metà del mese: molto freddo sul nord del continente; piuttosto mite al sud e sull’area mediterranea (inclusa l’Italia); temperature nella norma, con freddo tipico del periodo, sull’Europa centrale. La netta suddivisione dipende dal probabile prevalere di alte pressioni sul nord, in particolare tra Groenlandia, artico e nord della Russia, e basse pressioni più attive dal medio Atlantico fino al bacino del Mediterraneo. Le prime porteranno masse d’aria molto fredda ad invadere il settore più a nord; le seconde invieranno aria più mite, ma anche umida e instabile, al sud e sul Mediterraneo. Si tratta di un regime meteorologico che viene classificato come “Oscillazione Nord Atlantica negativa” (NAO-), che porta le perturbazioni atlantiche a scorrere a bassa latitudine infilandosi con facilità sull’area mediterranea. L’aria fredda sembra però che farà molta fatica a scendere oltre i paralleli dell’Europa centrale, quindi sul nostro territorio appare più probabile un tipo di tempo umido, a tratti piovoso, ma non freddo. Sulla seconda parte del mese l’incertezza è decisamente elevata, per cui gli scenari possibili sono parecchi, ma prevale leggermente un’ipotesi di andamento termico nella norma o di poco superiore, con piovosità leggermente superiore alle attese del periodo. Insomma, sembra che altre precipitazioni possano arrivare a migliorare ulteriormente la situazione sotto il profilo idrico.

Guardando invece sul trimestre, che inverno potrebbe essere?
Anche qui, come al solito, dobbiamo fare un richiamo alla massima prudenza causa inevitabile incertezza. In termini probabilistici, sembra esserci una confidenza leggermente superiore per una stagione complessivamente mite ma non ai livelli di quelle recenti, quindi con anomalie termiche positive più blande, mentre per le precipitazioni il periodo più favorevole sembra essere la prima parte della stagione, con un calo successivamente. Ricordiamo che si tratta di scenari di massima e formulati per aree molto estese, quindi scendendo nel locale le evidenze potranno essere diverse, specie in merito alle precipitazioni.

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