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Giugno 2020 il meno caldo degli ultimi nove anni. Ora il break temporalesco: "Non si escludono fenomeni violenti"

A fare il punto della situazione è il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo Pierluigi Randi, vicepresidente dell'associazione Ampro

E' in arrivo il primo breve, ma non si esclude intenso, break dell'estate. L'anticiclone africano cederà sotto i colpi di una perturbazione atlantica, che si manifesterà con temporali ed un sensibile abbassamento delle temperature. Il maltempo avrà vita breve e già nella seconda parte della giornata di sabato è previsto un miglioramento delle condizioni atmosferiche, preludio ad una domenica soleggiata e con temperature gradevoli. Un cambiamento che si manifesterà dopo sei giorni consecutivi con temperature oltre i 30°C. A Forlì la massima registrata mercoledì è stata di 33°C, mentre nella nottata tra mercoledì e giovedì la minima è stata di 24°C. A fare il punto della situazione è il tecnico meteorologo di Emilia Romagna Meteo Pierluigi Randi, vicepresidente dell'associazione Ampro.

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Giugno si è congedato con la prima vera ondata di caldo dell'estate e si è portato via il primo terzo di estate. Che mese è stato?
Si è trattato di un giugno, tutto sommato, non estremo come invece lo erano stati quelli del 2003, 2017, 2019, 2012 e 2002, i quali occupano i primi 5 posti nella graduatoria dei mesi di giugno più caldi dal 1950. Anche l’onda di calore dell’ultima parte del mese non è stata di particolare severità, quantomeno rispetto a quelle che si erano manifestate negli ultimi anni. Basti pensare a quella molto intensa nella terza decade di giugno dello scorso anno.

Fatta eccezione per gli ultimi giorni, la percezione è stata di temperature normali per il periodo. E giusto?
Il mese ha chiuso con un’anomalia di temperatura media, in Romagna, di +0,7°C rispetto alla climatologia di periodo 1971-2000, per cui è stato un mese sì più caldo del normale, ma non in forma eccessiva, riuscendo a contenere l’anomalia positiva sotto il grado, che nel contesto climatico attuale è “quasi un successo”. Infatti, pur avendo mostrato temperature medie moderatamente oltre la norma, quello del 2020 rappresenta il mese di giugno meno caldo dal 2011, ovvero dell’ultimo decennio, e tale aspetto non fa altro che confermare quanto siano stati mediamente “bollenti” i medi di giugno del recente passato. La stessa ondata di caldo occorsa verso la fine del mese ha portato temperature massime assolute intorno 35°C sulla Romagna interna, indubbiamente elevate, ma basti pensare che solo lo scorso anno si arrivò a 38-39°C in molte aree del ravennate e del forlivese, il che conferma un andamento caldo ma non “estremo”.

E sotto il profilo pluviometrico?
Nonostante il mese sia stato complessivamente instabile, ma essenzialmente nella sua prima metà, gli apporti pluviometrici sono risultati mediamente modesti, facendo chiudere il mese con un’anomalia pluviometrica del -22,6% (sempre rispetto al clima 1971-2000), rendendo giugno 2020 un mese poco piovoso. Come sempre accade in estate, gli accumuli di pioggia sono stati molto variabili ed irregolari sul territorio, a causa della natura quasi esclusivamente temporalesca delle precipitazioni e, si sa, i temporali sono fenomeni alla mesoscala (limitata estensione) per cui possono rovesciare grandi quantità di pioggia in una località, ma molto scarse o assenti a pochi chilometri di distanza. Nello specifico, piogge più consistenti si sono avute sul ravennate settentrionale e sul cesenate, che solo le uniche aree ad aver avuto precipitazioni mensili leggermente sopra norma; molto scarse, invece, sul lughese, sul faentino e sulla costa fino al riminese, mentre sul forlivese sono risultate leggermente sotto la norma ma non in modo rilevante.

Nelle prossime ore cosa dobbiamo attenderci?
Sta per manifestarsi un breve break dell’estate, che comunque è pienamente decollata, con l’ingresso di un vortice di aria fresca in quota proveniente dalla Francia, il quale attraverserà la regione tra la giornata di venerdì e la prima parte di sabato prima di allontanarsi verso sud-est. Pertanto, da venerdì avremo un calo delle temperature, le quali rientreranno nella norma del periodo, o temporaneamente un poco al di sotto, mentre si avranno precipitazioni sparse ed intermittenti, prevalentemente a carattere temporalesco, che probabilmente si verificheranno in due fasi: una nel pomeriggio e prima parte della sera di venerdì, e una seconda tra notte e mattino di sabato, in questo caso con fenomeni più probabili su rilievi, province di Forlì-Cesena, Rimini e costa riminese.

Dobbiamo avere il timore di temporali anche violenti?
Come sempre accade dopo periodo alquanto caldi, il rischio di fenomeni severi è sempre presente per l’accumulo di aria calda e umida nei bassi strati, con possibilità di temporali di forte intensità, specie nelle pomeridiane e della prima serata. Non è possibile prevedere in anticipo quali saranno le località eventualmente interessate, ma qualche temporale intenso non lo si può escludere in nessuna zona della Romagna.

Poi cosa accadrà?
Il vortice freddo in quota si allontanerà verso il sud Italia e il Mar Ionio già dal pomeriggio di sabato, lasciando spazio alla pronta rimonta di un nuovo promontorio di alta pressione, il quale garantirà un’ottima domenica con sole e temperature in nuovo aumento, anche se non ai livelli degli ultimi giorni.

Luglio come proseguirà?
Un secondo e veloce passaggio instabile potrebbe aversi tra i giorni 7 e 8, con qualche locale temporale e una nuova flessione termica, ma in seguito l’estate potrebbe risalire pienamente in cattedra con un segnale su temperature superiori alla norma. Tuttavia, è sempre bene precisare che in questo contesto si tratta di “ipotetici scenari” o “segnali”, che sono aspetti ben diversi da una previsione meteorologica di tipo deterministico, quindi affetti da inevitabile incertezza.

E sul lungo termine, l'estate riserverà altre intense ondate di calore?
Molto probabilmente sì; non sembrano esservi gli estremi per un’estate tra le peggiori in assoluto sotto il profilo termico, ma è certo che luglio e agosto ci riserveranno altre ondate di caldo, sulla cui intensità e durata, tuttavia, non è attualmente possibile fare alcuna ipotesi che abbia un qualche fondamento scientifico.

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