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Cécile Kyenge nel Forlivese: “Chi nasce in Italia è cittadino europeo”

Tour forlivese per Cécile Kyenge, candidata al Parlamento europeo per la Circoscrizione Nord-Est

Salario minimo garantito, cittadinanza, integrazione, nuova agenda comune europea: sono questi i temi affrontati nella visita forlivese di Cècile Kyenge, candidata al Parlamento Europeo per il Partito Democratico nella cicoscrizione Nord-Est. Dopo un breve saluto ai candidati al consiglio comunale del Pd dei Circoli Centro Storico e Romiti, al Circolo Asioli a Forlì, la candidata si è recata assieme al segretario territoriale, Valentina Ancarani, all’ostello il Vignale a San Benedetto in Alpe per incontrare i 25 profughi ospitati dal Comune di Portico e San Benedetto, che fanno parte dell’operazione Mare Nostrum.

Incontro molto emozionante per l’ex ministro, che ha dichiarato che Lampedusa deve diventare frontiera d’Europa. La gestione efficace del fenomeno migratorio può essere soltanto a dimensione europea, in cooperazione con tutti i Paesi coinvolti, mettendo al centro le persone e applicando il principio della equa distribuzione delle responsabilità. “Vogliamo una vera politica europea di immigrazione, che promuova un governo collettivo dei flussi migratori, che definisca criteri uniformi per aprire canali di ingresso sulla base dei bisogni dei mercati del lavoro, gestendo la mobilità in cooperazione con i Paesi di origine e transito sulla base di accordi, che non abbiano al centro soltanto la riammissione, ma lo sviluppo economico, sociale e democratico dei Paesi coinvolti”, ha affermato. La visita ha anche dato modo alla Kyenge di portare un saluto durante la presentazione della lista “Insieme”, a sostegno del candidato a sindaco di Portico e San Benedetto, Luigi Toledo.

Cécile Kyenge, l'incontro in sala Donati

Successivamente si è trasferita nel Comune di Rocca San Casciano, alla Ex Colonia Fluviale, per la presentazione della lista “Uniti per Rocca”, con il candidato a sindaco Ivano Vespignani, sempre accompagnata da Valentina Ancarani, segretario territoriale del Pd forlivese. Nel ribadire l’importanza di una politica di immigrazione comune europea, si è soffermata anche su altri temi a lei molto cari, come  quello di un’agenda europea per la crescita. Nello specifico, secondo Kyenge, “non può esserci una crescita economica senza uno sviluppo anche sul piano sociale. Per favorire la ripresa dell’Europa, nell’economia e nei valori, ogni cittadino deve avere l’opportunità di esprimere al massimo le proprie potenzialità. Soprattutto chi è stato colpito dalla crisi e penalizzato dalle scelte politiche. II riconoscimento concreto dei diritti e delle opportunità, per chi è europeo da generazioni e per chi lo appena diventato, è li cuore del concetto di cittadinanza ed è l’unica via per permettere ai cittadini di esprimere liberamente il proprio potenziale e dare il proprio contributo allo sviluppo. L’Europa-tecnocratica che oggi produce regole rigide deve trasformarsi in una comunità politica, che garantisce a ciascuno ciò di cui ha bisogno, per realizzare il proprio sogno e progetto di vita”.

Alle 18.00 la candidata è tornata a Forlì, per incontrare Drei, nella sede del comitato (Piazza Saffi, 2), per poi effettuare una passeggiata nel centro storico di Forlì, con la guida del professor Luigi Impieri. In particolare sono stati percorsi via Giorgio Regnoli, lungo la quale Elisabetta Celli ha condotto la visita alla "Galleria a cielo aperto", e i sottopassi di Piazzale della Vittoria, esempio di come l’arte possa diventare motore di valori “comuni” ed “universali”. La visita della Kyenge è terminata in serata presso la Sala Donati C.so Diaz 111 con il Candidato Sindaco Davide Drei e Pier Antonio Zavatti, presidente Circolo Acli O. Romero, con l'incontro:  "Integrazione dei nuovi cittadini immigrati (a Forlì, in Italia, in Europa)”.

La candidata ha raccontato alla platea presente la sua storia, dall’arrivo in Italia alla nomina di ministro. Alcuni stranieri presenti all’incontro sono intervenuti illustrando a loro volta la propria storia di vita, evidenziando le numerose problematiche che ogni giorno emergono. L’ex ministro ha concluso ribadendo come sia necessario promuovere l’uso efficiente e mirato dei Fondi europei del settore e in particolare del Fondo Asilo e Immigrazione. Inoltre promuovere una riflessione in seno all’Unione europea sull’estensione dell’accesso alla cittadinanza per i “nuovi Europei” residenti di lunga durata e in particolare per i bambini nati in Europa da genitori stranieri. Ribadendo un concetto fondamentale: chi nasce in Italia è cittadino europeo.

"A SINISTRA CON DREI" - “Nel corso dei numerosi incontri che si sono succeduti tra sabato e domenica passati, è emersa la priorità, se non addirittura la necessità, di fare dell’integrazione (culturale, etica, sociale, etc.) uno dei temi centrali della nostra prossima amministrazione comunale - afferma Valentina Rossi, candidata della lista A Sinistra con Drei -. Più in generale, il lavoro iniziato dall’ex Ministro (che per molti versi ed argomenti sarà riproposto dalla stessa Kyenge nella sua attività di parlamentare europeo)  getta le basi ed i presupposti affinchè ogni amministrazione locale dedichi sempre maggiore importanza al tema dell’integrazione tra le diverse etnie e culture presenti sul territorio italiano (in generale) e su quello forlivese in particolare”.

I numeri presentati la dicono lunga su come,  dagli anni ’70 ad oggi, la presenza di stranieri nel nostro territorio si sia consolidata (passando da poche centinaia a molte migliaia) e sia diventata una grande risorsa per la Forlì d'oggi, ma soprattutto per la Forlì che verrà. “E’ importante che le motivazioni che dettero vita al Ministero dell’integrazione siano coniugate – a livello locale – in assessorati con analoghe funzioni che siano in grado di ricercare ed individuare, per i nostri territori, le vie giuste di integrazione e valorizzazione dei concittadini stranieri che qui operano”, ha sottolineato Marco Dori, portavoce e candidato della lista.

Il riconoscimento di alcuni basilari diritti civili (e non solo la richiesta di adempiere a “doveri”) quale quello dell’accesso al voto amministrativo per chi qui vive, opera e lavora da anni, sono stati oggetto di ampi dibattiti e di confronto con Kyenge che, tra un aneddoto e l’altro, ha avuto modo di confrontarsi con platee sempre differenti – e diversamente articolate - durante la sua 48 ore romagnola. Le frontiere italiane, da Lampedusa in su, sono e dovranno coincidere con le frontiere europee attraverso le quali aprire all’integrazione con il popolo “migrante”, da qualunque parte esso provenga.

Amministrare basandosi su concetti di progressismo (“il progresso delle idee”, non a caso, è il nostro slogan) non può quindi prescindere dal porsi in maniera concreta e fattiva il problema di organizzare la città in funzione di un mondo che cambia e che sempre più dovrà perdere connotati provinciali per acquisire profili di multietnia ed internazionalizzazione. In questo processo, Forlì sarà molto agevolata sia dalla presenza di un polo universitario sempre più meta di studenti provenienti da tutto il bacino del mediterraneo, sia per la sua vocazione manifatturiera che – pur soffrendo dello stallo dovuto al momento di crisi – potrà e dovrà ripartire anche grazie alla manodopera offerta dai migranti che vivono nella nostra città e nei nostri territori. Risorse, quindi, senza se e senza ma. E’ questo il messaggio che Cécile Kyenge lascia alla città di Forlì, con la promessa di tornare già nel prossimo autunno, per approfondire e meglio articolare le problematiche sin qui emerse.

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