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L'analisi del voto: Pd a +16%, M5S dimezzato, Forza Italia secondo partito in città

Davide Drei è il nuovo sindaco di Forlì. Lo hanno votato il 54,3% dei forlivesi, vale a dire oltre la metà dei votanti, un dato che gli ha permesso di salire sulla poltrona di primo cittadino senza passare dal ballottaggio

Davide Drei è il nuovo sindaco di Forlì. Lo hanno votato il 54,3% dei forlivesi, vale a dire oltre la metà dei votanti, un dato che gli ha permesso di salire sulla poltrona di primo cittadino senza passare dal ballottaggio. In termini assoluti hanno messo una croce sul suo nome o sulle sue liste d'appoggio 33.487 forlivesi (106 sezioni su 107).

CENTRO-SINISTRA, PD IN AUMENTO DEL 16%. L'analisi del voto a Forlì deve partire obbligatoriamente dal Partito Democratico. Solo lo scorso anno, in occasione delle Politiche, il Pd fece a Forlì il 38,3% dei voti. Ad un anno di distanza il balzo è del +8% per le elezioni comunali (arriva al 46,5%), e addirittura del +16% per le le Europee. La differenza è dovuta soprattutto alla diversa distribuzione dei voti nelle liste civiche per le elezioni locali. Molto forte si è rivelata, per esempio, la civica di appoggio “Noi con Drei” che ha raggiunto il 4,6% dei voti, mentre “A sinistra con Drei” tocca quota 0,9%.

M5S IN CADUTA LIBERA. I pentastellati guidati da Daniele Avolio partivano da una base del 22% dei consensi delle elezioni politiche dello scorso anno. “Bruciano” in un anno oltre il 6% alle Europee e addirittura oltre il 10% alle Comunali. Sostanzialmente prendono un quarto dei voti del Pd, mentre fino alla vigilia del voto si parlava di testa a testa o di sorpasso. Non solo: passano da secondo a terzo partito in città, superati da Forza Italia.

SCELTA CIVICA AL CROLLO. Crolla numericamente l'esperienza politica di Mario Monti. Il partito da lui fondato e che al suo “rigore” si era votato ha la flessione più marcata: nel 2013 fece il 7,8% come Scelta Civica e il 9,2% come coalizione guidata da Monti (comprendeva Udc e Fli). Oggi resta un 2,59% alle Comunali (compresi i Verdi): a tanto ammonta, infatti, il risultato della civica 'Con Drei per Forlì' (formata da Scelta Civica, Verdi e Psi).

CENTRO-DESTRA: DIVISI SI PERDE O AL MASSIMO SI FA PATTA. Non sempre questo è vero in politica, ma lo è in questo caso. Anna Rita Balzani raggiunge il 20,5% dei consensi contro l'11,5% di Avolio. La somma dei due partiti che una volta si trovavano nella stessa insegna del PdL fanno un risultato il cui totale è, né più né meno, il PdL: Forza Italia al 12,7%, Nuovo Centro destra (“Noi forlivesi”) al 4,6%. Totale: 17,9%. Alle Europee la somma dei due partiti è del 16,5%. Nel 2013 il PdL prese il 17%. In netta crescita Fratelli d'Italia – An: dall'1,23% del 2013 al 2,9% delle Comunali.

LEGA NORD IN AUMENTO. Rilevante è la crescita della Lega Nord, che si riprende dopo la netta sconfitta elettorale del 2013, conseguente agli scandali che investirono il Carroccio lo scorso anno. La Lega partiva dall'2,2%. Per le Europee va al 3,8%, mentre per le Comunali va al 3,4%, comunque un aumento rispetto allo scorso anno.

TIENE IL BLOCCO COMUNISTA. Alle comunali i partiti che si pongono più a sinistra del Pd fanno un bottino del 2,9% (Sel 1,1%, Rifondazione 1,4%, Pcl 0,5%), dimezzato rispetto alle Politiche 2013 (la somma era del 5,6%). Alle Europee la lista Tsipras è andata meglio che i partiti che lo sostenevano che si sono presentati alle Comunali, raccogliendo il 3,6%.

LE LISTE CIVICHE. Dimostrano di avere meno appeal le liste civiche indipendenti. Quella che fa meglio è Destinazione che arriva al 2,5%, segue il 2,3% di Amare Forlì, che candidava l'ex Udc Andrea Pasini e infine l'1,9% di Cambia Forlì, guidata da Luigi Ascanio.

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