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Regione, sfida vera per il dopo Errani: in campo Balzani, Richetti e Bonaccini

Definito il quadro delle candidatura, con il segretario regionale che sceglie di candidarsi dopo l'annuncio dell'altro modenese Matteo Richetti.Rimane in campo il profi Roberto Balzani, che per primo aveva annunciato la propria candidatura

Per la prima volta il Partito Democratico dell’Emilia-Romagna si trova di fronte ad una sfida vera e dall’esito incerto. Quella per la presidenza della Regione Emilia-Romagna, o meglio, per la candidatura alle elezioni di novembre (non ancora fissata la data), a cui concorreranno i due principali ‘calibri’ del Pd regionale. Stefano Bonaccini, segretario emiliano-romagnolo da cinque anni e componente della segreteria di Matteo Renzi, e Matteo Richetti, già presidente del consiglio regionale e oggi parlamentare. Terzo incomodo un altro sostenitore di Renzi, il forlivese Roberto Balzani, il primo ad annunciare la propria candidatura. Sullo sfondo anche i nomi di Patrizio Bianchi (assessore alla formazione nella giunta di Vasco Errani) e Palma Costi (attuale presidente del consiglio regionale), che però potrebbero ritirare la propria disponibilità.

Dopo oltre un mese di travaglio, dunque, il PD regionale chiarisce il quadro delle candidature in vista del voto nei gazebo previsto per il 28 settembre. A scombinare i piani di chi sperava di una soluzione ‘soft’ è stato l’annuncio di Matteo Richetti, che ha annunciato di volersi candidare nonostante nei giorni scorsi avesse ricevuto (benché nessuno lo confermi ufficialmente) un cortese invito a non candidarsi da parte del leader dei democratici, il premier Matteo Renzi. Richetti è stato tra i primissimi a sostenere Matteo Renzi in Emilia-Romagna cavalcando l’onda del rinnovamento e forse questo lo ha spinto a buttarsi.

Stefano Bonaccini, modenese come Richetti, ha cercato di lavorare per una candidatura ampiamente maggioritaria, senza riuscirci.

"Abbiamo deciso. Ci candidiamo a guidare la nostra Regione per i prossimi 5 anni - ha scritto Richetti motivando la propria candidatura su Facebook -. Sarà una scommessa con un filo conduttore: nessuna occasione deve andare perduta. Si, ma non sarà una campagna sul contrasto allo spreco materiale, sarà un progetto preciso per fare dell’Emilia Romagna la terra delle opportunità”.

Toni pacati da parte del segretario regionale Stefano Bonaccini. "La mia non e' una candidatura contro nessuno - ha detto Bonaccini parlando da Bologna - perche' i nomi in campo sono tutte persone che stimo tantissimo, con qualita' pari alle mie. Ma ho colto che c'era davvero l'esigenza di una candidatura che allargasse, per guardare avanti e non al passato".

Intanto ieri, in contemporanea con la partenza della Festa nazione de l’Unità a Bologna, dove si è aperta non solo la Festa ma anche la sfida delle primarie, a Forlì l’ex sindaco Roberto Balzani ha lanciato la propria candidatura riunendo i comitato a suo sostegno sorti in Emilia-Romagna. “Nel dicembre 2013 ho deciso di non ricandidarmi a sindaco - ricorda Balzani - alla luce delle difficoltà per il nostro territorio ad avere un rapporto sereno con la Regione. A questo punto la battaglia che ho deciso di giocare è assoluta: o vinco o perdo, non cercherò premi di consolazione”. Certo è che per il prof forlivese, la presenza di Bonaccini e Richetti restringe di molto il potenziale bacino di voti da cui avrebbe potuto attingere in un faccia a faccia con Daniele Manca, sindaco di Imola e presidente di Anci Emilia-Romagna (l’associazione dei sindaci) nonché del patto di sindacato di Hera. Manca era il candidato prescelto, ma alla fine ha deciso di sfilarsi dalla sfida. Che a questo punto diventa incerta e forse proprio per questo più interessante di quanto si pensasse.

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