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Trasparenza, M5S all'attacco: "Si voleva oscurare il Consiglio comunale"

“Lo scorso Consiglio comunale è iniziato con una surreale comunicazione: essendo entrati in campagna elettorale non può essere trasmessa la diretta streaming e non è nemmeno possibile effettuare alcuna ripresa privata sullo svolgimento del Consiglio comunale"

“Lo scorso Consiglio comunale è iniziato con una surreale comunicazione: essendo entrati in campagna elettorale non può essere trasmessa la diretta streaming e non è nemmeno possibile effettuare alcuna ripresa privata sullo svolgimento del Consiglio comunale.  La scusa addotta è che per la par condicio non si può correre il rischio che pubblicità elettorali vengano introdotte nei video prodotti. E’ comunque bastata la richiesta, inoltrata dal consigliere del M5S Vergini, di mettere per iscritto le motivazioni ed i riferimenti di legge, perchè in un paio di giorni il falso problema si sciogliesse come neve al sole: giovedì è pervenuta al consigliere una comunicazione ufficiale del segretario generale dove si ammetteva l’errore ed effettuando una totale retromarcia, dal prossimo Consiglio, si consentiranno nuovamente streaming e riprese, come sempre avvenuto in precedenza”. Lo scrive in una nota il Movimento 5 Stelle di Forlì.  

“Ironia della sorte, ma forse non solo, tutto questo accadeva proprio nel giorno di approvazione della 'Delibera trasparenza a costo zero', documento preparato ad hoc dagli uffici comunali a seguito dell’adesione del sindaco Drei all’omonima iniziativa di Riparte il Futuro (iniziativa, quest’ultima, condivisa dal M5S immediatamente e al 100%, senza modifica alcuna, con l’applicazione ai suoi consiglieri anche della parte più stringente di essa: la Carta di Pisa)- si legge nella nota dei 'pentastellati' - Dopo l’esposizione della vicesindaco Zanetti ci è spiaciuto dover constatare che questa Amministrazione condivide la proposta originale solo al 60%, essendo stati disattesi (con successiva bocciatura dei nostri emendamenti, che tentavano di inserire apposite correzioni) ben 2 dei 5 punti su cui si fonda: il tavolo per la trasparenza è previsto solo 1 volta all’anno contro i 2 mesi proposti (Riparte il Futuro dice testualmente “non basta un singolo evento all’anno”); il codice etico “Carta di Pisa”, parte integrante della proposta, viene rifiutato e si procederà, non si sa bene quando, a crearne uno specifico e nuovo, basato sul codice di comportamento dei dipendenti comunali”.

“Ci chiediamo il perchè di tutte queste difficoltà visto che la Carta di Pisa è già stata adottata integralmente e senza problemi particolari da molti altri Comuni italiani: fra i più grossi Pisa, Padova, Siena, Massa, più tantissimi altri piccoli Comuni.  Sembra quindi evidente che non c’è stato il coraggio di andare fino in fondo, perdendo l’ennesima bella occasione di dare il buon esempio: sottoponendosi volontariamente ad obblighi aggiuntivi e stringenti si sarebbe mandato un importante messaggio culturale alla cittadinanza, fungendo da esempio anche per i comuni limitrofi. Passa invece il messaggio di come sia facile e possibile 'farsi belli' nei confronti di stampa e cittadini aderendo ad una iniziativa lodevole come questa, per poi soddisfarla solo a metà (o poco più). Il M5S, che non ha fatto mancare il suo voto favorevole per l’applicazione almeno dei 3 punti recepiti, non può contemporaneamente evitare di denunciare l’incoerenza di questa giunta sui punti più stringenti e 'difficili da digerire' dell’accordo”, chiude la nota. 

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