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Cronaca

Alluvione, 830 persone ricevono il pacco dei beni di prima necessità: partito il centro di distribuzione

Sono 830 le persone che, in questi ultimi giorni, hanno fatto ricorso al pacco composto da alimentari e generi di prima necessità, che da venerdì sono in distribuzione in fiera

Sono 830 le persone che, in questi ultimi giorni, hanno fatto ricorso al pacco composto da alimentari e generi di prima necessità, che da venerdì sono in distribuzione in fiera. Se si considerano poi le persone ancora senza alloggio si contano 113 forlivesi che si trovano nel sistema di accoglienza organizzato dal Comune di Forlì (68 persone in hotel e altri 45, anziani, in case di riposo del territorio), senza conteggiare tutti coloro che hanno trovato soluzioni autonome da amici, parenti o seconde case.

Sono i numeri che testimoniano di un’emergenza sicuramente non ancora terminata, se è vero che centinaia di persone devono ancora ricorrere ai pacchi alimentari e ad alloggi di emergenza. E dal punto di vista della distribuzione di generi di prima necessità, il Comune passa alla fase 2, con l’apertura, da venerdì scorso, di un unico centro di distribuzione, con accesso a fianco del “Palazzo di vetro”, da cancello carrabile attraverso cui si accede al piazzale posteriore della Fiera di Forlì. Qui tre padiglioni fieristici sono stati adibiti a centro di stoccaggio dei tanti beni donati e che continuano ad arrivare (sebbene in quantitativi minori), grazie all’impegno di decine e decine di imprese del territorio e fuori territorio. 

VIDEO - Come funziona il centro di distribuzione di beni agli alluvionati

In 4 giorni di apertura al pubblico sono state erogate 303 tessere ad altrettante famiglie, per un totale di 830 persone che hanno ottenuto il pacco coi generi di prima necessità (non solo alimenti, ma anche prodotti per la pulizia domestica e personale, pannoloni e pannolini, cibo per animali di casa). In pochi giorni quindi sono stati consegnati 481 pacchi di alimenti (ognuno con alimenti per due persone), 462 pacchi per l’igiene personale e 458 pacchi con i prodotti per l’igiene della casa.

All’occorrenza sono disponibili anche vanghe, badili e altri strumenti di lavoro, nonché vestiario. Disponibili anche pacchi speciali con prodotti per celiaci. Alla Fiera sono attualmente stoccati e catalogati 764 bancali, di cui 348 di alimenti, 105 di abbigliamento e giocattoli, 100 per l’igiene di casa, 179 per l’igiene della persona e 32 bancali di materiale da lavoro vario.

“Progressivamente sono stati chiusi i centri nei quartieri al PalaRomiti per i Romiti, in via Sillaro per la Cava, al Comitato per la lotta alla fame nel mondo per San Benedetto, in via Autoparco per la zona Schiavonia e nella sede del ‘Palazzone’ a Villafranca, gestiti dai quartieri e dalle associazioni di volontariato che ringrazio ancora per l’attività svolta”, spiega l’assessora ai Quartieri Andrea Cintorino.
La necessità di mantenere il servizio attivo almeno fino a luglio, e in forma più organizzata, ha consigliato di concentrare tutto alla fiera. Qui nello sforzo logistico sono impegnate ogni giorno in media circa 50 persone tra volontari di protezione civile, scout dell’Agesci, operatori della Croce Rossa e della Caritas, assieme al personale militare dell’Aeronautica e a quello specializzato della società Top Service.  

Il centro è aperto dal lunedì al sabato con orario 9-17. “Ogni utente viene registrato la prima volta – continua Cintorino -. Viene effettuato anche un controllo tramite carta d’identità che il richiedente sia effettivamente residente nelle zone alluvionate. Una volta realizzata la tessera, della durata di una settimana, vengono consegnati i pacchi confezionati dai volontari”. Ogni consegna viene tracciata, anche perché dai vari centri di quartiere nelle settimane scorse era stato segnalato che c’erano “furbetti” che probabilmente si stavano approfittando del dispositivo di solidarietà. Ora il sistema con tessera nominale dovrebbe impedire che il materiale finisca sottratto a chi, invece, ne ha realmente bisogno.
 

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