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Cronaca

Aperto il Sinodo universale, l'appello del vescovo Corazza: "Tanti fedeli si sono raffreddati. Contagiamoli col nostro amore"

Sabato, alle 20.30 in Cattedrale, il vescovo mons. Livio Corazza, ha presieduto la celebrazione di apertura diocesana del Sinodo universale e dell’anno pastorale 2021-2022 incentrato, sul tema “Ecco io faccio nuove tutte le cose”.

Cattedrale di Forlì gremita sabato sera per la celebrazione di apertura diocesana del Sinodo universale e dell’anno pastorale 2021-2022. Presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza, la funzione si è svolta sul tema “Ecco io faccio nuove tutte le cose”, presenti i sacerdoti e diaconi, i membri delle Consulte e dei Consigli diocesani, i direttori degli uffici pastorali e due rappresentanti di ogni parrocchia, che hanno portato all’altare la propria croce astile.

"Il Papa - ha dichiarato Corazza nell’omelia - ha indetto un Sinodo universale, che si è aperto da pochi giorni, il 9 e 10 ottobre, e che durerà fino a ottobre 2023, nella linea dei sinodi dopo il Vaticano II iniziati da papa Paolo VI. E questa sua decisione ha spinto anche le chiese italiane ad iniziare un cammino sinodale. Che non è un Sinodo, ma ne assume la sostanza. Nella prima fase, il Papa ha chiesto di cominciare con un anno di ascolto di tutto il popolo di Dio. Anche per noi sarà un anno dedicato all’ascolto". Questo avverrà promuovendo la formazione di gruppi sinodali, composti al massimo di una decina di persone, che si daranno l’obiettivo di ascoltare lo Spirito che parla alla sua chiesa. Non si parte da zero: nella seconda metà degli anni ’90 ci fu un altro sinodo a Forlì voluto dall’allora vescovo Zarri, che coinvolse 1.300 gruppi sinodali, con 17mila partecipanti. “Partiamo da un cammino di comunità che ha già dato i suoi frutti".

Diocesi, aperto il Sinodo. E al via il nuovo anno pastorale

Nel frattempo il mondo, la chiesa, noi tutti siamo cambiati: “Ma il metodo è buono, va magari migliorato e può diventare una buona occasione, per rinnovare la prima esperienza in cui sentimmo l’unità come Diocesi”. Aderendo all’invito di papa Francesco, le parole-chiave del Sinodo sono tre: comunione, partecipazione e missione. “Il Concilio Vaticano II ha chiarito che la comunione esprime la natura stessa della Chiesa e, allo stesso tempo, ha affermato che la Chiesa ha ricevuto «la missione di annunziare e instaurare in tutte le genti il regno di Cristo e di Dio, e di questo regno costituisce in terra il germe e l’inizio». Comunione e missione sono le due parole attraverso cui la Chiesa contempla e imita la vita della Santissima Trinità, mistero di comunione ad intra e sorgente di missione ad extra".

Comunione e missione rischiano, però, di restare termini un po’ astratti se non si coltiva una prassi ecclesiale che esprima la concretezza della sinodalità in ogni passo del cammino e dell’operare, promuovendo il reale coinvolgimento di tutti e di ciascuno. "Vorrei dire - ha proseguito il presule friulano - che celebrare un Sinodo è sempre bello e importante, ma è veramente proficuo se diventa espressione viva dell’essere Chiesa, di un agire caratterizzato da una partecipazione vera". A Forlì-Bertinoro, nei prossimi due anni si tratterà, pertanto, di camminare, condividere e coinvolgere: "Tanti dei nostri confratelli si sono allontanati, si sono raffreddati, si sono smarriti. Alcuni si sono anche incattiviti. Andiamoli a cercare, contagiamoli con il nostro amore, lasciamoci contagiare dallo Spirito di Cristo, che si è fatto compagno di viaggio e li ha rianimati". 

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