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Cronaca

Spegne le luci la storica osteria con una lunga tradizione di famiglia: “Non troviamo più il personale”

Chiude i battenti dopo dodici anni il locale dell’azienda agricola dove si potevano gustare prodotti di stagione. Il titolare: “Qui vivevano i miei nonni, ringrazio tutti i clienti per l’affetto”

“Non so cosa sarà, se un addio o un arrivederci, ma per ora è giusto così”. Ha scelto un post su Instagram per comunicare ai tanti clienti affezionati che da anni frequentavano il suo locale la chiusura imminente. La chiusura di quella che non era “semplicemente” un’osteria ma un luogo in cui sentirsi a casa. Chiude i battenti a fine mese, dopo dodici anni di attività, l’enosteria  “Dal Peppo”, nata dalla storica azienda agricola Sabbatani, sulle prime colline di San Lorenzo in Noceto, duramente colpita dall'alluvione di maggio che ha spazzato via tre dei dieci capannoni e circa la metà dei 130 mila animali presenti nell'allevamento, tra pulcini e galline ovaiole. Le ragioni della chiusura non sono però collegate agli eventi alluvionali, come spiega il titolare.

“Dal Peppo spegne le luci, i fornelli e chiude la porta di questo posto magico, un tempo casa dei miei nonni e piano piano trasformato in un luogo dove tanti di voi, spero, hanno trascorso bei momenti, perché no, indimenticabili - scrive il titolare, Filippo Sabbatani -. Abbiamo superato un po’ di tutto, si potrebbe scrivere un libro che a tratti farebbe anche divertire, ma ci sono momenti nella vita dove forse è meglio fermarsi, capire, riflettere sugli sbagli senza però dimenticare le conquiste. Ecco, questo è uno di quei momenti”.

Qui vivevano nonno Giuseppino, detto Peppo appunto, e nonna Olga che, negli anni ’50, avevano aperto una di quelle botteghe dove si potevano trovare dai tessuti ai generi alimentari, la classica drogheria di lontana memoria e da foto in bianco e nero. È qui che nel 2011 Filippo, insieme alla famiglia, decide di dar vita a un piccolo ristorantino in cui poter degustare un calice di vino accompagnato dai prodotti del territorio, nel rispetto della stagionalità, per rendere omaggio ai nonni.

“Tra i motivi che hanno portato alla chiusura ci sono essenzialmente i costi di gestione elevati che dobbiamo sostenere e la difficoltà a trovare il personale - spiega Sabbatani -. Ho provato a cercare nuove risorse prima dell’estate, in previsione della stagione invernale, ma è sempre più difficile reperire manodopera, non solo per il locale, ma anche per l’intera filiera dell’azienda agricola che oggi conta 200 dipendenti. Ci sono persone che non arrivano a sera del primo giorno dopo il colloquio”.

Da qui la decisione di spegnere i fornelli, almeno momentaneamente. “Se dovessimo riaprire lo darei in gestione - spiega il titolare -  trovando qualcuno che porti avanti la nostra tradizione”. 
Tanti i messaggi arrivati dopo il post su Instagram da parte dei clienti dispiaciuti per la chiusura, uno su tutti: “Ci mancherete!”.

“È tempo di saluti, ma prima vorrei ringraziare tutte le persone che in questi anni hanno fatto parte della nostra squadra, persone davvero speciali, anche chi non ha creduto fino in fondo nel nostro progetto; da chiunque abbiamo imparato qualcosa che sicuramente ci ha arricchito - conclude Filippo Sabbatani -. Ma un ringraziamento particolare va a voi, i nostri clienti, ai vostri sorrisi, ai vostri complimenti, ai vostri disappunti, a tutto ciò che ci ha reso più forti, più consapevoli, più fieri di noi. Grazie!”.
 

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