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La sanità del futuro con l'intelligenza artificiale: "Sarà più efficace e migliorerà l’efficienza degli operatori"

L'INTERVISTA - Focus con l'ingegner Francesca Tomasi dell'Unità operativa Home Care e Tecnologie Domiciliari dell'Ausl Romagna. 

Il Centro Studi "Giovanni Donati" dell’Ausl Romagna per il Volontariato e la Solidarietà, in collaborazione con la Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna, ha organizzato per il 29 maggio dalle 14 alle 18 un seminario incentrato su intelligenza artificiale e salute. Il mondo sanitario in generale dovrà sempre di più confrontarsi con sistemi esperti in grado di modificare significativamente i percorsi assistenziali, le modalità decisionali del medico, il rapporto medico-paziente, la cura del paziente e la scarsità di risorse “umane”, oltre che economiche. "Esperienze e prospettive di utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’ambito della Ausl Romagna" sarà il capitolo del seminario che affronterà l'ingegner Francesca Tomasi dell'Unità operativa Home Care e Tecnologie Domiciliari dell'Ausl Romagna. 

Ingegner Tomasi, quali saranno gli argomenti che saranno trattati?
"Saranno sviluppati importanti temi legati all’etica in merito all’uso dell’intelligenza artificiale, ai possibili impieghi con focus nell’ambito sanitario ed il tema della sicurezza e della privacy che non sono di contesto, ma si fondono con la pratica clinica e l’intelligenza artificiale, divenendo essi stessi la sostanza e non questioni di forma". 

Lei in particolare si focalizzerà sulle esperienze e le prospettive dell'impiego dell’intelligenza artificiale nell’ambito della Ausl Romagna. Ci può fare qualche esempio?
"Uno su tutti è rappresentato dall’utilizzo di algoritmi intelligenti validati su base scientifica che supportano percorsi diagnostici e terapeutici, poi ci sono le piattaforme per la gestione della telemedicina e le chatbot, gli “assistenti virtuali” che offrono una possibilità di assistenza e supporto diretto all’utente sviluppando nuove risposte ai bisogni di salute di prossimità".

Riconoscere e diagnosticare precocemente significa battere sul tempo eventuali malattie, offrendo migliori prospettive di cura e la possibilità di agire subito chirurgicamente...
"Certamente, la sanità di oggi ha la grande opportunità di disporre di un numero assai rilevante di dati dei pazienti, si parla infatti di sanità digitale data driven. Questo patrimonio di dati deve essere trasformato in conoscenza. L’intelligenza artificiale offre la possibilità di un’analisi molto precisa e dettagliata anche su ampissima scala, permette di trovare sintomatologie, segnali in tutta la storia del paziente, ma non solo di esso, che possono essere in correlazione tra loro offrendo così una forma di medicina preventiva e proattiva. Poi nell’ambito chirurgico si sfrutta l’automazione robotica, la chirurgia robotica permette una maggiore precisione anche a distanza, riducendo l’invasità e migliorando quindi i tempi di recupero e riducendo le complicanze".

In campo sanitario l'intelligenza artificiale arriverà a sostituire figure lavorative? Ad esempio diagnostici o radiologici?
"Piuttosto che pensare che l’intelligenza artificiale arriverà a sostituire possiamo supporre che essa aiuterà e lo sta già facendo, ad ottimizzare la gran parte dei processi sanitari, anche quelli amministrativi di back office ed offrirà quindi la possibilità di migliorare l’efficienza degli operatori sanitari. In quest’ottica può fornire un valido supporto a distanza di primo livello con il benefit della capillarità; ovvero per esempio invece di avere un infermiere del servizio domiciliare che si reca a casa dei pazienti a rilevare i parametri vitali, abbiamo dei dispositivi domiciliari che comunicano con una piattaforma che raccoglie ed analizza i dati".

Quali sono i limiti dell'intelligenza artificiale?
"E’ fondamentale che in ambito sanitario lo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia governato e controllato perché i rischi e quindi limiti sono che tali sistemi non siano stati prima validati scientificamente, che manchino adeguati controlli sui dati processati, che vi siano violazioni della privacy degli utenti. Inoltre le norme in merito alla responsabilità professionale medica nell’interazione con gli algoritmi sono carenti per non dire assenti, il personale medico e sanitario spesso è impreparato rispetto al corretto utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale e alla corretta comunicazione al paziente del loro impiego, infine un altro limite è rappresentato anche dalla non comprensione da parte degli utenti di quali siano i reali vantaggi e quali le limitazioni dei sistemi di intelligenza artificiale".

Vediamola così: l'intelligenza artificiale elabora i dati, il medico ha più tempo per completare un'indagine diagnostica...
Esattamente, nell’ambito della diagnostica per immagini, uno dei vantaggi per esempio è rappresentato dall’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale per indicizzare le priorità di referto in particolare nelle aree critiche come il pronto soccorso e la traumatologia, ma anche nell’ambito della prevenzione oncologica. Inoltre gli algoritmi di intelligenza artificiale offrono l’opportunità di analisi approfondite e multifattoriali dei dati afferenti all’indagine diagnostica che consentono di identificare dei modelli matematici predittivi sempre più efficaci e precisi. Non dimentichiamo inoltre che tecnologie basate sull'intelligenza artificiale gestiscono le grandi apparecchiature di diagnostica per immagini (si tratta di Risonanza magnetica, Tomografia computerizzata, con protocolli di acquisizione standard che riducono notevolmente i tempi di acquisizione degli esami garantendo comunque la massima accuratezza del dato ed un miglior confort per il paziente).

Come sarà la sanità del futuro?
"Bella domanda. La sanità del futuro non è facile immaginarla. La speranza è che sia appunto una sanità digitale, dove grazie anche al maggiore sviluppo della tecnologia in senso lato, compresi anche i sistemi di intelligenza artificiale, potremmo avere una sanità ancora più rispondente ai bisogni della persona, maggiormente personalizzata, di prossimità, più attenta ai bisogni assistenziali sia dell’acuto che della cronicità, dove l’intelligenza artificiale ci consentirà di ottimizzare i processi, il tempo degli operatori sanitari migliorando la qualità dell’assistenza. Ci auguriamo una sanità ancora più efficace ed efficiente, all’avanguardia innovativa, proattiva sia in ospedale, ma che possa anche ampliare l’offerta territoriale e domiciliare provando a dare una risposta più adeguata e tempestiva ai bisogni degli utenti". 

Seminario Centro Studi Donati (Ver 11) e Fondz.e Unibo Campus

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