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Giustizia, l'analisi su dati Istat: a Forlì una media di 14 interrogatori al giorno

È quanto emerge da un’analisi su dati Istat di Cedat 85, azienda italiana attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato

Con più di 17.700 (17.743) rilevati nel 2021 Bologna è l’ottava provincia in Italia per numero di interrogatori e la prima in Emilia-Romagna. E' quanto emerge da un’analisi su dati Istat di Cedat 85, azienda italiana attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato. L'indagine è stata realizzata in concomitanza con l’entrata in vigore (dal 30 giugno) dell’obbligatorietà di interrogatori audio-video per indagati e detenuti come stabilito dalla Riforma “Cartabia” della Giustizia. Per quanto riguarda la rilevazione della “densità” di interrogatori (il rapporto interrogatori-abitanti) a risultare prima in Emilia-Romagna nel 2021 è Piacenza (1 interrogatorio ogni 55 abitanti), al settimo posto a livello nazionale. Segue Bologna all’ottavo posto (1 ogni 57), mentre la provincia di Forlì-Cesena occupa la 25esima posizione nazionale con 1 interrogatorio ogni 75 abitanti (Rimini si piazza al decimo posto e Ravenna all'undicesimo). Per quanto riguarda invece il numero di interrogatori Forlì-Cesena è al 54esimo posto, 14 al giorno. 

Il dato nazionale

Dall'analisi di Cedat 85 elaborata su dati Istat, sono oltre 830mila gli interrogatori di indagati, fermati e detenuti che si svolgono in un anno in Italia, ovvero una di media 2276* al giorno, con la Calabria prima regione nel rapporto “interrogatori per abitanti” (1 interrogatorio ogni 54 abitanti) seguita da Basilicata (1 ogni 55 abitanti) e Liguria (1 ogni 56 abitanti). L’indagine mette in evidenza come livello provinciale al primo posto per “densità” di interrogatori c’è Vibo Valentia (1/41 ab.) seguita da Isernia (1 ogni 42 abitanti), con Imperia e Crotone (1 ogni 48 abitanti.) appaiate al terzo posto. Dal punto di vista dei numeri assoluti la Regione nella quale si tengono più interrogatori è la Lombardia, erano quasi 130 mila (129.756) nel 2021, seguita dalla Sicilia (79.850), che supera di poco la Campania (79.624). A primeggiare tra le province, invece, ci sono quelle con i maggiori centri urbani: con una media di 151 interrogatori al giorno si aggiudica la prima piazza la provincia di Roma, mentre, con 141 e 109 interrogatori, completano il podio la provincia di Milano e quella di Napoli. Analizzando specificatamente il dato sulla densità degli interrogatori per abitanti scopriamo che soltanto la Sicilia “conferma” il suo piazzamento rispetto ai numeri assoluti: è seconda per numero assoluto e quarta per “densità” con 1 interrogatorio ogni 60 abitanti.

“Con la riforma Cartabia - afferma Gianfranco Mazzoccoli, presidente e fondatore di Cedat 85 - la fonoregistrazione e la videoregistrazione rientrano tra le ordinarie e obbligatorie forme di raccolta degli atti processuali, tra cui l’interrogatorio. Si capisce, perciò, come questi momenti delicati dell’azione giudiziaria debbano essere svolti nella massima sicurezza e, se possibile, non servendosi dell’infrastruttura Cloud, per sua stessa natura violabile. Da anni – aggiunge Mazzoccoli – lavoriamo, con un nostro brevetto, sulla trascrizione in tempo reale del parlato, siamo riusciti a ingegnerizzare questa tecnologia in un dispositivo “all in one” che si chiama Cabolo e prescinde dalla connessione Internet. Da qui nasce Cabolo Interview Kit, per registrare, trascrivere, archiviare digitalmente verbali di interrogatori in modo sicuro e con file crittografati: un verbale che identifica in modo univoco e protetto gli interlocutori, riportandone in maniera puntuale le dichiarazioni”.

Anche gli “addetti ai lavori” accolgono con favore il passaggio alla registrazione audio/video delle escussioni: “Con questo nuovo modo di documentazione - spiega Antonello Martinez, avvocato e socio fondatore dello studio legale Martinez&Novebaci - verranno soddisfatte in pieno le esigenze di velocizzazione del procedimento penale con il superamento dell’arcaico metodo di trascrizione riassuntiva della verbalizzazione. Verrà assicurata anche la vera applicazione dei diritti fondamentali dei soggetti coinvolti nel processo. Basti pensare – conclude Martinez – ad un interrogatorio di una persona indagata laddove potranno essere colte anche le minime sfumature delle dichiarazioni rese e si ridurranno tutte le varie interpretazioni sia da parte dell’accusa che della difesa”.

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