In tre contro uno per rapinargli telefono e portafoglio: giovanissimi condannati. Uno di loro aveva accusato i poliziotti di falso
Tutti giovanissimi i protagonisti: all'epoca dei fatti gli aggressori avevano 17, 18 e 19 anni (quest'ultima una ragazza), mentre il derubato ne aveva 20
In tre contro uno, con calci e spintoni per derubare la vittima dello smartphone e del portafoglio. Tutti giovanissimi i protagonisti: all'epoca dei fatti gli aggressori avevano 17, 18 e 19 anni (quest'ultima una ragazza), mentre il derubato ne aveva 20. Tutti residenti a Forlì, il più giovane di origine straniera. Ora questa vicenda, ennesima spia del disagio giovanile - avvenuta una sera all'uscita da un locale della città nel dicembre del 2019 - è approdata ad una condanna in tribunale, con le accuse di rapina e, per uno di loro, di calunnia.
Se per il minorenne il giudizio è stato davanti al tribunale dei Minori di Bologna, nella giornata di oggi, martedì, sono stati giudicati i due imputati maggiorenni nel processo di primo grado al Tribunale di Forlì. Il terzetto, grazie alle indagini velocissime della Questura di Forlì, fu quasi immediatamente identificato e i tre vennero interrogati dopo qualche giorno. Qui si sarebbero giustificati dicendo che erano stati disturbati dall'aggredito, ammettendo le loro responsabilità. Per questo vennero indagati a piede libero per rapina.
Tuttavia, sei mesi dopo il colpo di scena: il presunto rapinatore all'epoca 18enne, con un nuovo difensore - durante l'interrogatorio in Questura gli era stato dato un avvocato d'ufficio – aveva presentato un esposto nei confronti di due poliziotti e del suo precedente legale, sostenendo di non aver mai confessato la rapina e che quella confessione, contenuta nel verbale di interrogatorio, era un'invenzione degli ufficiali di Polizia Giudiziaria che furono quindi denunciati da lui per falsità ideologica in atto pubblico.
L'accusa, tuttavia, non è risultata credibile e all'imputazione di rapina si è aggiunta anche quella di calunnia nei confronti dei due poliziotti e dell'avvocato. In Tribunale il giovane, oggi 22enne, è stato condannato a 3 anni e 3 mesi per rapina e calunnia mentre la ragazza di un anno più grande è stata condannata a 2 anni 6 mesi per rapina. Il Pm di udienza Bartolozzi aveva chiesto pene fino a 4 anni e 8 mesi. Il collegio giudicante era composto dalla presidente Monica Galassi e dai giudici a latere Marco de Leva e Cecilia Branca.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati Chiara Penna del foro di Cosenza (il ragazzo) e Francesca Versari del Foro di Forlì (la ragazza). L'aggredito, che aveva anche riportato lievi lesioni, era difeso da Antonella Caruso Lombardi, mentre i due poliziotti si sono costituiti in giudizio rappresentati dall'avvocato Max Starni, del Foro di Forlì. Le difese potranno fare ricorso in Appello, quella del ragazzo è ferma nella posizione secondo cui il giovane non sarebbe stato informato della sua qualità di indagato prima di rendere le dichiarazioni spontanee, e secondo cui non era stato adeguatamente reso edotto e messo nelle condizioni di comprendere ciò che andava a firmare, avendo sostanzialmente ammesso solo di aver preso parte ad una colluttazione con la persona offesa, ma non di averle portato via dei beni, che non sono stati poi ritrovati.