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L'emergenza umanitaria

Fuga dalle bombe con l'aiuto de "Le Iene": i nonni Lidia e Vladimir presi in cura all'ospedale di Forlì

Prima di riabbracciare Inna, in Romagna da anni, sono stati visitati all'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì dal primario di Geriatria, Giuseppe Benati

I genitori malati, rimasti imprigionati nella città di Kremenchuk in mezzo alla guerra in Ucraina mentre le truppe russe stanno avanzando. Così Inna ha chiesto l'aiuto de "Le Iene" per mettere in salvo Lidia e Vladimir. Con la collaborazione dell'Associazione pubblica assistenza Sfera, la coppia è stata tratta in salvo. E prima di riabbracciare Inna, in Romagna da anni, sono stati visitati all'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì dal primario di Geriatria, Giuseppe Benati. Dopo tutti i controlli e i trattamenti sono stati dimessi e sono andati a vivere dalla figlia. La drammatica vicenda, ma con lieto fine, raccontata da Roberta Rei e Valeria Castellano, è andata in onda mercoledì sera su Italia Uno. 

Il servizio comincia con le commoventi parole di Lidia: "Noi siamo brava gente, gente buona. Siamo un popolo stupendo. Perchè ci stanno facendo questo?" Lidia ha difficoltà motorie, mentre Vladimir ha avuto in passato un ictus cerebrale. Bloccati e col rischio di cadere sotto le bombe di Vladimir Putin, Le Iene hanno raccolto l'appello di Inna. "Mai avrei immaginato di rivivere in vecchiaia una cosa del genere", racconta Lidia nell'angoscia, spiegando di aver accumulato provviste per almeno due settimane. "Ho vissuto l'infanzia in tempi di guerra e ora anche la vecchiaia", le parole in lacrime. E quando scattano le sirene per il rischio di bombardamenti la coppia di anziani corre a rifugiarsi in bagno, mettendosi un cuscino in testa per proteggersi dall'eventuale caduta di calcinacci. All'esterno invece una cantina che funge da bunker. 

Per la missione "Le Iene" trovano la collaborazione di un ucraino, Adrian, residente a Kiev, che si è reso disponibile ad andare a prendere l'anziana coppia in auto (compito tutt'altro che facile a causa del coprifuoco) ed accompagnarli al confine con l'Ungheria, dove ad attenderli vi era un'ambulanza dell'Associazione pubblica assistenza Sfera. Missione compiuta al termine di un viaggio doloroso e difficile. Per il check-up sanitario la redazione ha contattato la dottoressa Elena Vetri, della direzione sanitaria di presidio del "Morgagni-Pierantoni". Lidia e Vladimir hanno così ricevuto l'assistenza del reparto di Geriatria, diretto dal primario Benati, poi finalmente il sollievo lontano dalla guerra, ma col cuore ferito rivolto all'Ucraina. 

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