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Il mercato dell'auto, l'ibrido spicca il volo. Si torna a scegliere i motori a benzina, crolla il metano

Quello del 2023 è il miglior dato per quanto concerne le nuove targate con motore ibrido

Sono sempre meno gli automobilisti della provincia di Forlì-Cesena che scelgono un'auto a metano. Nel 2023 le vendite sono crollate del 91%, con gli utenti della strada che sempre meno optano per questo tipo di motorizzazione, anche se il prezzo medio del metano auto applicato in Emilia Romagna si aggira intorno a 1,360 euro al chilogrammo, nulla a che vedere con i numeri del 2023, quando ad inizio inverno il prezzo medio superava i 2 euro al chilo. Analizzando i dati forniti su richiesta dal Centro Studi e Statistiche Unrae (l'associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali, dei bus e dei caravan e autocaravan), registrano una flessione anche le immatricolazioni dei veicoli a diesel. Come nel 2023, le nuove targate con motorizzazione ibrida superano quelle a benzina.

Tra le oltre 8mila nuove auto messe in circolazione, infatti, sono 2.797 quelle ibride o plug-in hybrid, mentre quelle a benzina 2.407 e diesel 1.188. Sul fronte elettrico si è registrato una ripresa delle vendite, dalle 190 del 2022 alle 299 del 2023, dato ancora lontano dalle 344 del 2021. Nel dettaglio, sono otto le nuove Audi elettriche in strada, due Bmw, 6 Citroen, una Abarth, 14 Dacia, 1 Ds, 3 Dr, 25 Fiat, 2 Ford, 3 Hyundai, 12 Issima, 19 Jeep, 10 Mercedes, 8 Mg, 3 Mini, 6 Opel, 7 Peugeot, 3 Porsche, 12 Renault (nel 2022 ci furono il doppio delle vendite), 1 Seres, Skoda, 10 Smart, 5 Volkswagen, 2 Toyota, 8 Volvo (+1). In 123 hanno sposato il marchio Tesla (+93). 

Il mercato dell'ibrido

Quello del 2023 è il miglior dato per quanto concerne le nuove targate con motore ibrido. Se nel 2021 erano state 2.317, dopo la lieve flessione del 2022 con 2.254 nuove immatricolazioni, nell'anno appena concluso le nuove ibride messe in strada sono state 2.797. Due le tipologie, quella Hev e Phev. Le prime sono full hybrid e in questi mezzi un motore endotermico e uno o più elettrici collaborano per abbattere i consumi e le emissioni. La ricarica del sistema elettrico è delegato a decelerazioni del mezzo e al motore a scoppio, ma entrambi i motori possono lavorare in autonomia anche se per brevi tratti.

Le seconde hanno pacchi batterie molto più capienti e in grado di far funzionare esclusivamente in elettrico il mezzo per parecchi chilometri prima di richiedere l’intervento del motore endotermico. Le plug-in possono e devono essere ricaricate da una presa esterna, come un’elettrica. Toyota è la casa che ha visto più ibride vendute, da 341 a 385, seguita da Ford con 384 nuove auto in circolazione (l'anno precedente furono 300). Completa il podio Fiat con 371 (+41 sul 2022). Sopra quota 100 troviamo Suzuki (291), Mercedes (137), Hyundai (135), Nissan (121), Lancia (116), Volvo (104) e Renault (100). 

Il crollo del metano, avanza il gpl

Un'analisi a parte merita anche le vendite delle auto a metano. Nel 2023 sono state appena 8 le auto immatricolate contro le 90 dell'anno precedente. Eloquenti i dati delle case che puntavano a questo segmento: 2 Seat, 4 Skoda e 2 Volkswagen. Bene invece il gpl, che ha visto 1.351 auto immatricolate contro le 1.049 del 2022. Le immatricolazioni delle auto a benzina sono cresciute del 29,89% sul 2022, con 2.407 nuovi modelli. E pensare che nel 2019 erano state vendute 4.619 modelli, mentre nel 2021 2.446. In picchiata il diesel: dalle 5.597 immatricolazioni del 2018 si è passati alle 1.188 del 2023, con un crollo del 78,77%.

Mentre si attendono novità sugli incentivi auto, attesi per febbraio, Michele Crisci, presidente dell’Unrae, ricorda che, comunque, bisogna agire anche su altro per dare vigore al mercato dell'auto: "I Decreti attuativi della Delega Fiscale rappresentano un’occasione immediata per prevedere una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, agendo su detraibilità Iva e deducibilità dei costi in funzione delle emissioni di Co2 e riducendo il periodo di ammortamento a 3 anni. Ciò favorirebbe il rilancio di un settore utile anche ad un accelerato rinnovo del parco, considerato il veloce ricambio dei veicoli aziendali”.

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