La Romagna rurale punta sul turismo esperienziale: "Cresce la ricerca dell’autenticità e delle emozioni"

Un turismo esperienziale che genera un giro d'affari di 170 miliardi di euro in Italia con un crescente interesse per le attività in cantina, nei caseifici, laboratori didattici in campagna e artigianali, pane, pasta, insaccati, dolci e altri prodotti tradizionali dell’artigianato artistico nei piccoli borghi. La vacanza non viene più vista solo come un momento di relax, ma come un’occasione per vivere delle esperienze che possono arricchire dal punto di vista culturale, sociale ed emotivo.

"Le ricadute sul fatturato dei settori produttivi e i redditi degli occupati del comparto turistico, coinvolti dalla creazione delle esperienze, generano a loro volta 79 miliardi di euro, per poi arrivare all’effetto “Country of Origin” che si traduce in altri 16 miliardi di euro per un valore complessivo annuo dell’ecosistema che raggiunge i 265 miliardi di euro - spiega Fausto Faggioli, territorial marketing manager, docente nell'ambito dei percorsi formativi e presidente Earth Academy -. Oggi tutte le attività rurali stanno vivendo un forte momento di crescita". Al Ttg di Rimini, di ottobre, la richiesta sul turismo esperienziale green è entrato tra le mete turistiche preferite e quasi la metà degli italiani (48%) è stato in una struttura rurale negli ultimi due anni, se ci allarghiamo al mercato internazionale il dato sale al 59%".

"Quindi il mercato è alla ricerca di un prodotto che trasmetta serenità e benessere psico-fisico, un turista che ama rilassarsi e degustare i prodotti tipici, ma allo stesso tempo visitare attrazioni naturalistiche o storiche nei dintorni e nei piccoli Borghi storici . spiega Faggioli -. A conferma che è un prodotto per tutte le stagioni sono i turisti giapponesi, americani e nord Europa nelle nostre vallate in questo periodo autunnale, anche la scuola di ballo romagnolo funziona".