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Un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna: l'esempio della realtà delle colline bertinoresi

"Le aziende giovani, dimostrano grande vivacità e dinamicità imprenditoriale - ha spiegato Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena -. Questi numeri danno speranza in un tempo complesso come il nostro"

Un giovane agricoltore su 10 possiede una vigna, coltivazione più diffusa nelle aziende condotte da under 35. È quanto emerge da una analisi condotta da Coldiretti in occasione della degustazione dei vini organizzata dai giovani imprenditori a casa Coldiretti al Vinitaly, con una selezione dei prodotti delle nuove generazioni di viticoltori provenienti da tutta la Penisola Sono oltre 5500 i giovani che possiedono una vigna diffusi sul territorio italiano dove sono spesso impegnati a produrre vini di alta qualità.

"L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano - spiega l'associazione degli agricoltori - è, infatti, l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Quasi una cantina gestita da under 35 su tre (31%) esporta all’estero i propri prodotti contro il 20% della media generale delle aziende vitivinicole italiane, secondo il rapporto del Centro Studi Divulga. E i giovani in vigna sono anche quelli che sembrano reggere meglio la crisi scatenata dal conflitto in Ucraina, con il 53% che dichiara di avere una situazione economica soddisfacente contro il 43% del totale nazionale".

Nonostante ciò – continua Coldiretti – oltre un giovane su due (52%) dichiara comunque di aver registrato un calo delle vendite. Secondo il rapporto del Centro Studi Divulga i vignaioli under 35 restano comunque più fiduciosi rispetto agli imprenditori più adulti. Se un 26% teme che la situazione con la guerra in Ucraina andrà a peggiorare, contro il 32% dei “grandi” che la pensa allo stesso modo, c’è anche un 21% che è convinto che possa migliorare, rispetto ad appena il 9% di cantine over. Resta il fatto che le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino all’enoturismo fino alla vinoterapia. Una opportunità resa possibile dalla legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato il lavoro nelle campagne allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali".

"Le aziende giovani, dimostrano grande vivacità e dinamicità imprenditoriale - ha spiegato Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena -. Questi numeri danno speranza in un tempo complesso come il nostro, e suggeriscono di continuare ad investire sull’attrattività del settore attraverso il ricambio generazionale affinché le grandi sfide legate al cambiamento climatico ed alla sostenibilità in generale possano essere vinte ed in tempi brevi grazie alle energie giovani del nostro paese​". Al Vinitaly edizione 2022 sono presenti anche alcune importanti realtà della nostra provincia, cantine che per le loro caratteristiche richiamano attenzione da parte di tutto il territorio nazionale: Cantina Pertinello, Soc. Agr. Piccolo Brunelli & C., Azienda agricola Bissoni Raffaella, Società agricola Marta Valpiani, Tenuta Condè, Cantina Giovanna Madonia, Tenuta Casali, Società agricola Montaia.

La realtà della Cantina Giovanna Madonia, nota azienda delle colline bertinoresi, comprende circa 14 ettari che si estendono sulle pendici della splendida collina di Montemaggio, nel cuore della Romagna. L’azienda intitolata a Giovanna, che l’ha gestita per decenni, è stata recentemente riorganizzata per consentire l’insediamento di Miranda, una delle quattro figlie, con l’intento di proseguire  con lo stesso rigore e la passione trasmessa dalla madre ma allo stesso tempo introducendo un approccio fresco e curioso teso all’innovazione, all’attenzione per i social e alla scoperta di diverse realtà da cui attingere ispirazione. Il corposo sangiovese e l’ambrata albana prodotti dalla cantina, si presentano quindi, molto spesso in scenari internazionali e di grande rilievo (Vinitaly, ma anche il recente viaggio alla scoperta delle realtà di Dubai) senza però tralasciare l’importanza della nicchia e del “locale” (Vinarte di Imola, Che Vino! di Rimini, le numerose e frequenti degustazione in cantina) caratteristica che distingue questa piccola cantina, colorata di rosa. Miranda Poppi è anche impegnata da anni attivamente nel comitato Giovani Impresa di Coldiretti Forlì-Cesena, rappresentando spesso con la medesima passione con cui conduce l’azienda, il numeroso gruppo, negli appuntamenti nazionali ed internazionali.

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