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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Da un estremo all'altro, arriva il picco del caldo. Poi fulmini, tuoni e calo delle temperature

Da temperature oltre i 35°C il ritorno alla normalità sarebbe condizionato da temporali, localmente anche di forte intensità

Da un estremo all'altro. Prende corpo l'ipotesi di un peggioramento delle condizioni atmosferiche dopo una settimana condizionata dal caldo africano. Il cambiamento, prospettato dai modelli matematici ed ancora in attese di conferme, potrebbe avvenire nel weekend. Da temperature oltre i 35°C il ritorno alla normalità sarebbe condizionato da temporali, localmente anche di forte intensità. Prima del paventato stop all'anticiclone africano, bisognerà fare i conti con un aumento delle temperature.

Quelle di giovedì e venerdì saranno giornate da "forte disagio" bioclimatico, con la colonnina di mercurio che potrà sfiorare addirittura i 39°C. Condizioni di "debole disagio" sono attese in pianura e nell'area collinare. Successivamente, informa il servizio meteorologico dell'Arpae dell'Emilia Romagna, "il transito di flussi occidentali in quota più freschi ed umidi, determineranno una temporanea diminuzione delle temperature e l'arrivo di piogge a prevalente carattere temporalesco".

Il disagio bioclimatico

Quando si parladi disagio bioclimatico, spiega Arpae, non si fa riferimento a tutta la popolazione, ma a una specifica categoria, che è quella delle persone fragili: anziani e persone affette da patologie cardiorespiratorie e si basa su studi epidemiologici. Per la valutazione delle ondate di calore si usa  l’indice di Thom, che, combinando temperatura e umidità, definisce il livello di disagio bioclimatico. Il Ministero della salute elabora un documento con le previsioni solo sulle principali città italiane, basandosi su criteri omogenei su scala nazionale.Nello specifico, in Emilia-Romagna, è stato generato un modello specializzato per il territorio regionale considerando i centri urbani, le aree di pianura, le aree collinari e la montagna.

Per questo motivo, seguendo valutazioni con criteri differenti si possono ottenere codici colore diversi per il disagio bioclimatico. In totale sono 3 i codici colore che riguardano questo tipo di disagio: giallo, arancione e rosso. Ma andiamo ad analizzarli nello specifico. Il codice giallo equivale a livello 'debole disagio': in queste condizioni la popolazione avverte disagio, ma non si riscontrano in media aumenti di mortalità. Il codice arancione equivale invece a 'disagio': le fasce più deboli della popolazione (in particolare gli anziani), possono manifestare effetti sanitari di varia natura tra cui cefalee, disidratazione e talvolta anche la morte. La mortalità totale, per cause naturali e cardiovascolari aumenta in media di circa il 15%; la mortalità per cause respiratorie fino al 50%. Infine il colore rosso viene associato al 'forte disagio' che si estende alle categorie di persone colpite da patologie legate al caldo. La mortalità totale, per cause naturali e cardiovascolari aumenta in media di circa il 30%. La mortalità per cause respiratorie di circa l´80%.

Le allerte

Durante l'estate, in giornate particolarmente calde, è possibile che si attivi un'allerta per temperature elevate. L'allerta, che fa riferimento alle aree di allertamento, interessa tutta la popolazione e viene valutata esclusivamente con temperature massime previste  da 37°C fino ad oltre 40°C e condizioni di persistenza del fenomeno.  Ci sono quattro differenti codici colore per  la valutazione della criticità: codice verde (nessuna allerta) quando le temperature massime raggiungono i 37°C e quindi sono nella norma o di poco superiori; codice giallo quando la temperatura massima arriva a 38°C oppure quando per più di due giorni le temperature sono sui 37°C; codice arancione, con temperature alte (39°C) o prolungate su più giorni. Infine il massimo grado di allerta si ha quando il codice diventa rosso con temperature massime a 40°C oppure con massime di 39°C per un periodo di almeno due giorni.

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