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M5S, Pirini choc: "Grillo? Un generale che spara ai suoi soldati"

Raffaella Pirini, la principale esponente del Movimento 5 Stelle di Forlì, prende aperta posizione a favore di Giovanni Favia, che in un un fuorionda ha criticato Beppe Grillo e Casaleggio

Raffaella Pirini, la principale esponente del Movimento 5 Stelle di Forlì, ma anche con un passato di attivista per le questioni ambientali indipendente e precedente al movimento del 'Vaffa' prende aperta posizione a favore di Giovanni Favia, il consigliere regionale dell'Emilia-Romagna del Movimento 5 Stelle, che in un recente fuori onda de La 7 ha definito il M5S un movimento senza democrazia interna e si è scagliato contro la figura di Gianroberto Casaleggio, curatore del sito di Beppe Grillo, ma anche presunto “regista occulto” del successo del comico genovese.

Per Raffaella Pirini il Movimento 5 Stelle “sta cercando di far di tutto per suicidarsi”, e giudica incomprensibili gli attacchi agli esponenti emiliano-romagnoli che arrivano dall'alto del movimento.  L'Emilia-Romagna è per ora “il più grosso bacino di voti  del movimento e dove c'è un bel gruppo che lavora”. La consigliera comunale del M5S ne ha parlato in un video postato su Youtube sabato scorso, ma secondo quando enunciato nel prologo, girato prima del caso 'Favia' in tv ma mai pubblicato.

Beppe Grillo? Un capo che spara ai suoi “un generale che spara ai suoi soldati a freddo, senza contatto umano. Un atteggiamento del genere di Beppe e/o di Casaleggio che ha fatto male a molti di noi”. Pirini ritorna con la memoria alla presa di distanza di Beppe Grillo nei confronti di De Franceschi, l'altro consigliere a 5 stelle dell'Emilia-Romagna: “Un attacco personale”.

CASO FAVIA. Quindi su Favia, che, sempre secondo la Pirini, è stato al centro di “un cambio di atteggiamento dopo che aveva avuto spazio sul Fatto Online. Fino a quel momento lì tutto bene, da quel momento è avvenuto un attacco diretto alla persona”. Il riferimento è alla precisazione “ad personam” che la regola del 'massimo due mandati 'vale anche se i mandati sono stati interrotti: “Prima si parlava di due mandati o dieci anni, poi vi è stato un cambio regola non voluta dalla rete, ma comunque plaudita”. Per Pirini una regola nuova ad hoc per silurare Favia, il cui primo mandato è stato svolto nella mini legislatura di Delbono, in consiglio comunale a Bologna, interrotta appunto dal commissariamento.

CANDIDATURA ALLE REGIONALI. E ancora, altre regole che vengono disattese da Beppe Grillo stesso: “Fui chiamata, assieme ad un altro candidato, per sapere se ero disponibile per le Regionali, in quanto Grillo aveva individuato in me una persona giusta per questo ruolo, ma non si trattava di una scelta dalla base. In Emilia-Romagna  abbiamo scelto di fare un lavoro più democratico”.

Infine è critica sul divieto di cumulo delle cariche o il passaggio da una carica all'altra prima della scadenza del mandato. qual è il miglior candidato se non quello che “ha dimostrato di dare un minimo di prova di capacità e correttezza. Vorremmo essere un gruppo meritocratico, ma quando il merito si vede sul campo non si capisce perché venga tacciato di arrivismo”.

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