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Caccia, Bartolini: "I cacciatori hanno diritto a regole precise e chiare"

Bartolini ha espresso a Rabboni profonda indignazione e preoccupazione per come ai cacciatori non sia data nessuna certezza normativa

“Quando i dirigenti prendono iniziative di chiaro stampo politico, come succede in Regione con la regolamentazione dell'attività venatoria, vuol dire che qualche cosa non funziona a dovere nell'apparato amministrativo. Ma dopo l'ennesima presa di posizione di Maria Luisa Bargossi, l'ex vicepresidente Pds della Provincia di Forlì-Cesena ora dirigente alla caccia in Regione, che sulle regole per la caccia allo storno ha incredibilmente sconfessato i tre presidenti delle Province romagnole, io sono convinto che Vasco Errani non potrà far finta di niente per l’ennesima volta". Lo sostiene il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) che  martedì  ha esternato direttamente all'assessore regionale Tiberio Rabboni le lamentele dei cacciatori romagnoli.

Bartolini ha espresso a Rabboni profonda indignazione e preoccupazione per come ai cacciatori non sia data nessuna certezza normativa e per come la politica si sia fatta scavalcare dagli uffici regionali farciti di funzionari e dirigenti chiaramente anti caccia e ambientalisti radicali.

“Chi va a caccia non può rischiare di vedersi comminare dei verbali a causa di una guerra intestina tutta interna al Pd - commenta l'esponente del Pdl - e la comunicazione inviata dalla dirigente Bargossi a tutti gli organi preposti al controllo dei cacciatori il giorno prima dell'apertura ufficiale della stagione venatoria la dice lunga sugli attriti che ci sono. Infatti, dopo che i tre presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna hanno regolamentato allo stesso modo la caccia allo storno, consentendo l'utilizzo di stampi in plastica o giostre, la dirigente regionale li ha sconfessati sostenendo che non sarebbe possibile il loro utilizzo. Se questa è l'interpretazione della Regione, allora la nota sarebbe dovuta partire dall'assessore Rabboni. Questo ennesimo fatto conferma la tesi dal sottoscritto più volte ribadita che non sia lui il vero assessore alla caccia in Emilia-Romagna. Questa interpretazione ha messo in subbuglio tutto il mondo venatorio e ha accentuato uno scontro politico in casa Pd: ma le lotte di potere tra i democratici non possono essere fatte sulla pelle dei cittadini cacciatori, ai quali non è dato nemmeno il diritto di avere una normativa chiara. Comunque la mossa della già vicepresidente Pds della Provincia di Forlì-Cesena Bargossi non è certo passata inosservata - fa notare Bartolini - .L'aver sconfessato il primo vero atto di una futura provincia unica, caldeggiata anche dal Presidente Errani, l'aver scavalcato l'assessore competente e l'aver creato ulteriore confusione tra i cacciatori non credo infatti rientrino tra i compiti di un dirigente. In attesa che la Regione batta un colpo e dica se la linea politica è quella dell’Assessore o quella del Dirigente, credo - conclude Luca Bartolini - che sarebbe anche il momento di mettere in chiaro le regole per l'attività venatoria in corso: i cacciatori devono seguire l'atto dei tre presidenti delle Province che consentono la caccia allo storno con l’utilizzo di stampi e giostre oppure quello del funzionario notoriamente sensibile alle politiche ambientaliste? Noi cacciatori  sulla graticola attendiamo ancora una risposta.".

 

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