Caso Dall'Olio, nuovo botta e risposta tra M5S e giunta

Ancora polemiche sul caso dell'affidamento di un incarico esterno, con un compenso da 10mila euro, a Nicola Dall'Olio, geologo ed ex capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Parma. Con una nota il Movimento 5 Stelle di Forlì sostiene di aver ricevuto due confidenze da parte di due assessori, una rivolta al consigliere Daniele Vergini, l'altra ad Alessandro Ruffilli, dipendente comunale e candidato del M5S alle ultime elezioni politiche, che darebbero nuova linfa ad un'inchiesta della Procura della Repubblica che però, sul caso è stata già archiviata. Per questo è stato fatto un nuovo esposto all'autorità giudiziaria. Da parte sua la giunta, in una replica, sostiene che si tratti di "pretesti calunniosi utili per l'imminente campagna elettorale, il Movimento Cinque Stelle è costretto a riesumare casi inesistenti che anche il Tribunale di Forlì ha definito tali. Inoltre si negano “confidenze scambiate con imprecisati membri della Giunta Comunale". Saranno gli eventuali accertamenti giudiziari, a questo punto, a fare luce su queste nuove accuse.

La vicenda giudiziaria su quest'incarico ha fatto il suo corso, con due avvisi di conclusione di indagine per il reato di abuso d'ufficio, nei confronti però di due dipendenti del Comune di Forlì, un dirigente e un funzionario con posizione organizzativa. Sull'onda di un precedente esposto dei consiglieri comunali pentastellati Daniele Vergini e Simone Benini, la Procura della Repubblica (pm Filippo Santangelo) aveva indagato sull'atto di giunta comunale che affidava l'incarico a Dall'Olio, chiedendo però l'archiviazione delle posizioni del sindaco e degli assessori. Nonostante l'opposizione all'archiviazione avanzata dal Movimento 5 Stelle, il giudice ha decretato la definitiva chiusura della vicenda senza ravvisare illeciti penali.