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Verso il 2024

Verso il 2024, Morgagni (Fo & Co): "Quattro anni di fallimenti targati Zattini. Riportare il tema del centro storico nel dibattito"

Il centro storico, esordisce Morgagni, è "un’area che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante della città e che tuttavia registra la continua chiusura delle attività commerciali, spopolamento e perdita di funzioni forti"

"Qual è il bilancio dell'amministrazione Zattini in merito al tema della valorizzazione del centro storico? A porre il quesito, di fatto entrando in campagna elettorale, è Federico Morgagni, capogruppo di Forlì & Co. Il centro storico, esordisce Morgagni, è "un’area che dovrebbe rappresentare il cuore pulsante della città e che tuttavia registra la continua chiusura delle attività commerciali, spopolamento e perdita di funzioni forti. Se il tema della valorizzazione dei centri storici non riguarda solo la nostra città e non può essere affrontato con risposte semplicistiche, è legittimo chiedersi, giunti alla scadenza del mandato, quale sia il bilancio dell’Amministrazione Zattini su questo fronte - prosegue l'esponente dell'opposizione -. Da qualunque punto di vista lo si guardi esso appare largamente insufficiente, a maggior ragione a fronte di tanti annunci e promesse. La tragicomica vicenda del fantomatico piano per il centro, che si annunciava come “pronto” quattro anni fa, rappresenta la punta dell’iceberg di un plateale fallimento di idee e di capacità di governo".

Argomenta Morgagni: "L’esagerata enfasi propagandistica posta su qualche sporadico evento e l’incomprensibile battaglia a difesa del faraonico investimento sugli allestimenti di Natale, non bastano a coprire l’assenza di proposte capaci di dare soluzione ad aspetti cruciali quali residenzialità, commercio, cultura e università. Eppure le opposizioni non hanno mancato di dare suggerimenti; più volte abbiamo sollecitato l’apertura di un confronto sulla residenzialità, con l’introduzione di incentivi per il recupero del patrimonio abitativo, un ripensamento dei servizi per venire incontro ai bisogni delle famiglie e interventi per incentivare la mobilità sostenibile". Il ragionamento si estende poi alla cultura: "il costoso e incomprensibile gioco di spostamenti proposto dalla Giunta nasconde il gravissimo ritardo del recupero di luoghi come l’ex Santarelli e il palazzo Merenda, che va di pari passo con il disinteresse del Comune a confrontarsi sui contenuti dei progetti culturali e sui servizi che essi dovrebbero fornire, mentre al San Domenico è mancata qualsiasi sperimentazione di iniziative capaci di trattenere in città coloro che lo visitano (fornitura di mappe, segnalazione di luoghi particolari, organizzazione di un sistema di sconti nei locali e negozi)".

"Un altro fronte sul quale avevamo insistito è quello del rapporto fra città e ateneo - dettaglia Morgagni -. La possibilità che il polo universitario svolga un ruolo “forte” per il nostro centro dipende da azioni che facilitino l’insediamento degli studenti, stimolino attività culturali e promuovano legami fra sistema della conoscenza e tessuto economico locale.    Ma anche su questo la Giunta ha fatto solo annunci fumosi, il cui simbolo è l’Hotel della città, per il quale il Comune ha speso 2 milioni di euro senza che ancora oggi sia chiaro se esistono le risorse per concludere i lavori, in quali tempi potranno essere terminati, se l’idea di destinarlo a succursale del collegio d’eccellenza di Bologna sia davvero la priorità per il territorio e se attorno a questa finalità sia stato costruito un progetto culturale e didattico adeguato".

E quindi la tematica del commercio, "abbandonato ad una triste sequela di chiusure senza che nessuna ipotesi innovativa sia stata posta in essere per favorire una riqualificazione della rete, magari puntando su prodotti locali; l’Amministrazione ha invece proseguito e incrementato scelte urbanistiche ispirate al consumo di suolo e all’espansione delle grandi aree commerciali". Conclude Morgagni: "Ora che la campagna elettorale si avvicina, l’obiettivo del Comune è quello di fare credere ai cittadini che ciò che non si è fatto in quattro anni potrà esserlo in quattro mesi, una tesi troppo stridente con la realtà per essere creduta. Spetta quindi a tutti coloro che intendono dare il proprio contributo alla costruzione di un’alternativa per il governo della città, riportare il tema centro storico al centro del dibattito e renderlo pilastro di una nuova stagione per la rinascita della città".    

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