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Espulsi dal M5S: "Grillo non si fa più trovare. Vogliamo il confronto"

Raffaella Pirini pubblica sulla sua pagina Facebook la lettera che ha ricevuto dallo studio legale che assiste Beppe Grillo e che ha decretato la sua espulsione dal Movimento 5 stelle

Raffaella Pirini, proprio in questo giorno in cui è spuntata la notizia di una sua possibile candidatura, come capolista per l'Emilia-Romagna, con Rivoluzione civile - Ingroia, pubblica sulla sua pagina Facebook la lettera che ha ricevuto dallo studio legale che assiste Beppe Grillo e che ha decretato la sua espulsione dal Movimento 5 stelle. Sarà un caso? La motivazione che appare sulla lettera, dove si chiede di non utilizzare più il nome o i marchi di proprietà di Grillo, per la lista civica DestinAzione Forlì, è 'burocratica'. Ovvero la lista civica non sarebbe certificata.

Pirini pubblica anche due risposte, una inviata da lei personalmente ed una che porta la firma di DestinAzione, allo studio legale di Milano. Nella prima si rivolge direttamente a Grillo: “Carissimo Beppe, scrivo a te personalmente, in merito alla raccomandata ricevuta in cui mi si intima di cessare l'uso e ogni riferimento diretto ai marchi di tua proprietà, uniformandomi alle regole comportamentali di quanti si rispecchiano nelle attività del Movimento 5 Stelle. A tal proposito desidero sottolineare il fatto che abbiamo ricevuto la certificazione all'uso del logo di lista civica 5 Stelle durante la campagna elettorale del 2009 per le amministrative a Forlì, quando tu venisti a chiudere la nostra compagna elettorale”. Pirini cerca di dimostrare la certificazione della lista civica. “Perciò è assodato – scrive Pirini - che tu ci considerassi lista certificata a tutti gli effetti, visto che, tra l'altro, mi chiedesti di fare il candidato presidente alle elezioni regionali del 2010, proposta da me rifiutata per motivi di lavoro e personali, riguardanti principalmente la volontà di lavorare sul mio territorio forlivese per perseguire i principi delle liste 5 Stelle, poi evolute nel M5S. Inoltre due nostri candidati della lista civica DestinAzione Forlì hanno partecipato alle elezioni regionali 2010 (Barbara Martini nel listino bloccato del Presidente e Paolo Marani nella lista provinciale di Forlì-Cesena) e conseguentemente sono stati certificati come candidati in vista di una consultazione elettorale. Ricordo inoltre di aver partecipato agli incontri degli eletti a Milano del 2010 e del 2011, ai quali sono stata invitata dallo staff, con tanto di pass come eletto del M5S, che ancora conservo”.

“Alla luce di quanto sopra esposto e di quanto richiestomi nella missiva dell'Avvocato Montefusco, sono a richiedere, in proprio e quale mandataria della lista civica, formalmente con la presente missiva, la concessione dell'uso del logo del Movimento 5 Stelle per uniformarci alle regole comportamentali di quanti si rispecchiano nelle attività del M5S. Richiediamo inoltre, in attesa di un gentile riscontro, la sospensione delle richieste che ci sono state avanzate dall'Avvocato Michelangelo Montefusco con la missiva qui riscontrata”, conclude Pirini.

Una seconda lettera viene inviata da DestinAzione allo studio milanese, non avendo ricevuto riscontri, dopo la prima risposta inviata: “Al momento di presentare la candidatura - si legge nella lettera - lo stesso Beppe si sbilanciò personalmente affinché richiedessimo la certificazione”. Dopo il lavoro svolto, le battaglie sostenuto e il gruppo creatosi intorno alla lista civica, si legge, “la raccomandata che abbiamo ricevuto il 12 novembre è stata per noi come una pugnalata alla schiena; ci è stata contestata una banale quanto insussistente questione formale: dato che siamo stati certificati prima della nascita del movimento, non avremmo più diritto ad usarne il logo sul nostro sito. Eppure siamo lista civica certificata, Beppe lo sa bene. Così come sa bene che le condizioni formali in base alle quali abbiamo ottenuto la certificazione nel 2009 non sono mutate e dunque riteniamo questa vostra intimazione vada ben oltre il regolamento a cui ci siamo sempre adeguati”.

Le conclusioni: “Riteniamo che questa vostra missiva sia giunta in seguito a sollecitazioni non basate sulle formalità addotte, ma su questioni ben diverse. "In rete non si può mentire" è una frase apparsa nel comunicato politico numero 37, pubblicato il 15 ottobre 2010 sul blog beppegrillo.it Siamo completamente d'accordo con questo concetto, tant'è che siamo convinti che lo stesso Beppe non ne sia esente. Per questo motivo riteniamo che un gruppo come il nostro, che ha contribuito così profondamente e disinteressatamente alla creazione di un movimento, non possa essere messo così facilmente alla porta, tanto meno per una banale questione burocratica a cui nessuno crede. Se, dunque, le motivazioni sono “politiche”, chiediamo che ognuno si prenda pubblicamente la responsabilità delle proprie decisioni”.

Poi la verità di DestinAzione: “ci vediamo costretti a porre questi quesiti mediante una nuova lettera scritta, dato che, dal 12 novembre, Beppe ci nega anche il minimo contatto umano e anche l'Avv. Montefusco è risultato irreperibile più volte. A nostro parere, tutto questo è in netto contrasto con quanto citato, più in particolare con il concetto, che ribadiamo, di "efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico". Rivendichiamo il nostro diritto di critica, da poter esercitare nei confronti di chiunque, dentro e fuori da un movimento, così come chiunque lo può da sempre esercitare nei nostri confronti. Qualcuno ritiene forse di dover essere esentato da questa responsabilità? Noi certamente no. E' stata spedita una raccomandata a Raffaella Pirini diffidandola all'uso del logo, contestualmente DestinAzione Forlì è scomparsa dall'elenco delle liste civiche certificate, come se non fosse mai esistita. Davvero è questo ciò che si intende fare? Quali sono le reali motivazioni? Per il bene del movimento vi chiediamo: “siete disponibili, come noi, a discuterne efficientemente, efficacemente e democraticamente di persona ed infine a riprendere le motivazioni annullando l’intimazione inviata? Restiamo in fiduciosa attesa di un Vs. riscontro”, si conclude la missiva.

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