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Federazione della Sinistra raccoglie firme per la "Patrimoniale day"

Sabato 17 settembre la Federazione della Sinistra di Forlì aderisce alla campagna nazionale “Patrimoniale Day”. Verranno allestiti due banchetti per la raccolta firme per la petizione popolare che chiede l'introduzione della patrimoniale

Sabato 17 settembre la Federazione della Sinistra di Forlì aderisce alla campagna nazionale “Patrimoniale Day”. Verranno allestiti due banchetti per la raccolta firme per la petizione popolare che chiede l'introduzione della patrimoniale oltre ad altre proposte correttive della manovra finanziaria appena approvata. Al mattino sarà possibile firmare davanti al Conad Ravaldino di Forlì, mentre al pomeriggio al Parco Urbano. I prossimi sabati invece il banchetto sarà in piazza Saffi.

Spiega Nicola Candido, coordinatore della Federazione della Sinistra: “Noi pensiamo che la manovra varata dal governo Berlusconi con la BCE impoverisca il paese e demolisca la democrazia. La manovra all’articolo 8 traduce in legge le richieste della FIAT di demolire il contratto nazionale e l’intero diritto del lavoro, a partire dallo Statuto dei Lavoratori e dall’articolo 18. La previsione che gli accordi aziendali deroghino non solo al contratto nazionale ma anche alle leggi è eversiva e di una gravità senza precedenti”.

“La manovra vuole obbligare a privatizzare servizi pubblici in contrasto con i referendum. Taglia pesantemente enti locali e regioni con un nuovo attacco a servizi sociali, sanità, trasporti e forti aumenti di ticket e tariffe. Si attaccano ancora i lavoratori pubblici: dopo il blocco della contrattazione e delle assunzioni, si sequestra il TFR per due anni. Si attacca ancora la scuola pubblica. Il taglio di 40 miliardi alle agevolazioni fiscali nel triennio, colpirà il lavoro dipendente, le famiglie con figli, le spese per istruzioni e sanità. Si progettano tagli per invalidità, indennità di accompagnamento, reversibilità. Si colpiscono ancora le donne aumentando l’età di pensionamento. L’aumento dell’Iva colpisce i redditi più bassi, fa crescere l’inflazione e deprime i consumi”.

“La manovra prevede la modifica della Costituzione per rendere obbligatorie quelle politiche neoliberiste che hanno determinato la crisi e la speculazione. Non si toccano i ricchi - quel 10% della popolazione che possiede la metà della ricchezza italiana - così come non si combatte seriamente l’evasione fiscale. Pagano i soliti, la maggioranza della popolazione. Per bloccare la speculazione - fatta da banche e finanziarie - occorre mettere regole ai mercati finanziari, impedire la vendita allo scoperto dei titoli e obbligare la Banca Centrale Europea a comprare direttamente i titoli di stato, come fanno le Banche Centrali degli USA, del Giappone, della Gran Bretagna. Nulla di tutto questo è nella manovra. La manovra riduce il potere d’acquisto della maggioranza del popolo italiano e questo determinerà ulteriore recessione economica e licenziamenti. Occorre ribellarsi prima che sia troppo tardi. Un'alternativa è possibile”, conclude Candido.

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