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La riforma dei quartieri, il Comitato di Ravaldino: "Serve un concreto coinvolgimento nei meccanismi amministrativi"

Questa l'osservazione del Comitato di Quartiere Ravaldino dopo che il Consiglio comunale ha votato nei giorni scorsi la proroga degli attuali quartieri

Il nuovo regolamento sulla riforma dei quartieri "non affronta efficacemente quello che per noi è un nodo fondamentale nel rapporto tra Comitati, Coordinamenti e l'Amministrazione", e cioè "un concreto coinvolgimento nei meccanismi amministrativi". Questa l'osservazione del Comitato di Quartiere Ravaldino dopo che il Consiglio comunale ha votato nei giorni scorsi la proroga degli attuali quartieri, alle condizioni attuali e vigenti, fino al 31 maggio prossimo, dando così 6 mesi di tempo ulteriore per approfondire la questione. Il progetto di regolamento vede posizioni distinte sul territorio, da chi è nettamente contrario ad altri che invece sostengono il provvedimento.

"C'è quindi il tempo per chiarire, approfondire, discutere ancora del nuovo regolamento e di alcuni meccanismi a nostro avviso migliorabili - viene evidenziato dal Comitato di Quartiere Ravaldino -. Per esempio il Quartiere unico del Centro Storico, che coincide con il coordinamento territoriale 1, determina una sottorappresentazione per gli 11.535 residenti e per tutte le persone che alla vita del centro storico partecipano per ragioni di lavoro e di studio: solo 13 persone a rappresentarle nel Comitato di quartiere, e appena 3 a formare il coordinamento territoriale, il che, con la prevista rotazione semestrale del referente, desta qualche perplessità sull'efficace funzionamento dello stesso. Un problema di equilibri che riguarda non solo il Centro Storico, e che andrebbe motivato e discusso meglio".

"Il nuovo regolamento inoltre non affronta efficacemente quello che per noi è un nodo fondamentale nel rapporto tra Comitati/Coordinamenti e l'Amministrazione - viene rimarcato -: la condivisione degli interventi da attuare nei territori, con l'impegno preciso da parte dell'Amministrazione a richiedere a questi organismi di partecipazione, “di prossimità per eccellenza”, un parere consultivo obbligatorio, che obblighi cioé l'Amministrazione a chiederlo e gli organismi a darlo, con regole e tempi ben definiti (come da noi proposto sia alla precedente che all'attuale Giunta). Un concreto coinvolgimento nei meccanismi amministrativi che potrebbe porre rimedio alla marginalità dei Comitati, e quindi della rappresentanza civica, che abbiamo avuto modo di sperimentare in questi cinque anni".

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