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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Lite in Fratelli d'Italia, Petri: "Il giudice blocca la consegna della tessera". Minutillo: "Provvedimento provvisorio"

Fratelli d'Italia non ha alcun obbligo di consegnare la tessera politica a Davide Minutillo, capogruppo in consiglio comunale del gruppo intitolato al partito guidato da Giorgia Meloni

Fratelli d'Italia non ha alcun obbligo di consegnare la tessera politica a Davide Minutillo, capogruppo in consiglio comunale del gruppo intitolato al partito guidato da Giorgia Meloni. Lo sostiene Roberto Petri, commissario provinciale di Fratelli d'Italia di Forlì-Cesena. Fratelli d'Italia a Forlì dall'indomani delle elezioni amministrative è dilaniato tra due gruppi, con la vicenda che è approdata anche in tribunale, per quanto riguarda il rinnovo dell'iscrizione a Minutillo in quanto ritenuto non più appartenente al partito. Testimonia del conflitto anche la presenza di due gruppi consigliari in Consiglio Comunale con denominazione simile, entrambi contenenti la dicitura 'Fratelli d'Italia'.

Per Petri “nell’udienza dello scorso 22 aprile dinanzi al Giudice di Pace di Forli, è stato emesso un provvedimento con cui si sospende qualsiasi obbligo di consegnare la tessera al signor Davide Minutillo. Come noto, Fratelli d’Italia aveva rifiutato al signor Minutillo la tessera per l’anno 2020, ritenendolo dunque definitivamente estraneo al movimento. Il provvedimento del giudice di pace conferma pertanto che il signor Minutillo nulla ha a che fare con il  movimento politico FdI di cui è soggetto estraneo. Fratelli d’Italia ha già depositato davanti alla magistratura la richiesta di risarcimento per i gravi danni all’immagine provocati al movimento nazionale”.

Petri spiega infine che copia del provvedimento del giudice verrà inviata anche al sindaco e al presidente del Consiglio Comunale per chiarire definitivamente che il signor Minutillo e i componenti del Gruppo consigliare da lui presieduto, al di là delle mere denominazioni formalistiche, non rappresentano in alcun modo Fratelli d’Italia a nessun livello e in un nessun contesto”.

Diversa la posizione dello stesso Minutillo, che replica: “E' bene precisare come il giudice non ha revocato alcun provvedimento così come richiesto ma lo ha semplicemente sospeso in attesa di approfondire la questione e di pronunciarsi sul merito nelle prossime udienze, cosa ben diversa da quanto dichiarato da Petri. Infatti nell’ordinanza provvisoria, e non sentenza , si può leggere a caratteri cubitali come il decreto non sia stato revocato così come richiesto ma anzi lo stesso sia ancora valido ed è semplicemente stato sospeso nell’attesa che venga espletata tutta l’istruttoria e si arrivi a sentenza. Rimane il fatto che è stato eseguito il pagamento e che la tessera non è mai stata consegnata dallo stesso Petri senza inoltre espletare alcun tipo di motivazione”.

“Inoltre sulla richiesta di risarcimento danni il giudice non si è espresso ma chiaramente la stessa è infondata e non preoccupa minimamente anzi saranno altri a dover giustificare le proprie condotte ed eventualmente a preoccuparsi”. Infine per Minutillo “questa sua battaglia di conquista del partito ha massacrato il movimento sia a livello locale che provinciale dove tre quarti della dirigenza locale è stata allontanata. Resta il fatto che il gruppo originale è quello che è stato eletto alle ultime consultazioni amministrative, con la lista elettorale benedetta da tutti  i dirigenti,  e non rappresenta  assolutamente una formalità dato che è riconosciuto ufficialmente dallo statuto del movimento ma soprattutto dagli elettori di Fratelli d’Italia”. Ed infine “si continua a indebolire l’amministrazione di Forlì con questa polemica senza mai aver fatto qualche cosa per i forlivesi addirittura disconoscendo uno dei gruppi consiliare più numerosi della regione. La situazione è chiara il gruppo consiliare continuerà ad intervenire in nome di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni”.

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