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Il Pcl manifesta davanti la sede del Pd di Forlì: "Karl Marx sbatterebbe fuori Renzi"

"È paradossale che proprio a Karl Marx sia intitolato il circolo di un partito che sta attuando la peggiore politica antioperaia degli ultimi vent’anni, raggiungendo vette che neanche il berlusconismo più becero aveva osato toccare", evidenziano dal Pcl

Il Partito Comunista dei Lavoratori, sezione Romagna “Domenico Maltoni”, organizzerà un presidio di protesta davanti alla sede forlivese del Pd, il circolo Karl Marx dalle 9 di venerdì. Viene spiegato così il motivo della manifestazione: "Purtroppo i morti non possono più lamentarsi né tantomeno rivoltarsi nella tomba, perché altrimenti siamo sicuri che il padre del comunismo sbatterebbe fuori Renzi e tutti gli esponenti del Pd dalla sua sede forlivese e da ogni altro luogo di potere.

"È paradossale che proprio a Karl Marx sia intitolato il circolo di un partito che sta attuando la peggiore politica antioperaia degli ultimi vent’anni, raggiungendo vette che neanche il berlusconismo più becero aveva osato toccare - continua il Partito Comunista dei Lavoratori -. Gli attacchi al mondo del lavoro, alla scuola, al diritto alla casa si susseguono ogni giorno nel perfetto silenzio di una base che, imbambolata dalle promesse del Bonaparte di turno, pensa ancora di essere erede di una tradizione che non gli è mai appartenuta. Confindustria e i poteri forti non hanno niente da chiedere al Governo Renzi: per forza, la sua politica coincide perfettamente con le richieste della classe padronale, di cui è espressione. Mai fino a oggi i capitalisti avevano sperato di ottenere tanto, con la complice passività delle burocrazie sindacali (cancellazione dell’articolo 18, asservimento completo della scuola alle logiche aziendali e del profitto).

Per il Pcl "è necessario che la classe lavoratrice unisca le forze attorno a un programma che risponda unicamente agli interessi dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati. Un programma che rivendichi la ripartizione del lavoro, la riduzione dell'orario a parità di paga e il salario ai disoccupati che cercano lavoro. Un programma contro il capitale finanziario, che faccia pagare la crisi a chi l'ha provocata, a difesa dei salari, del lavoro, della scuola, della sanità, delle pensioni. Renzi può mascherarsi quanto vuole da innovatore , “amico del popolo” e dei giovani (quegli stessi giovani a cui ha tolto ogni futuro diritto lavorativo e manda a lavorare gratis), le sue politiche sono quanto di più vecchio possa esistere: sono il tentativo degli sfruttatori di massimizzare i profitti, di reprimere sempre più gli sfruttati, facendo credere loro che il vero nemico siano quelli ancora più sfruttati di loro, le minoranze, gli immigrati e i nomadi".

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