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Provincia unica, Balzani è l'unico sindaco che non firma

Lunedì pomeriggio, si è svolto a Bologna, un incontro del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) che ha il compito di elaborare la proposta di riordino territoriale per l'Emilia Romagna

Forlì unica assente. Manca solo la sottoscrizione del sindaco Roberto Balzani, al documento congiunto, che, gli altri sindaci della Provincia di Forlì-Cesena, dopo il confronto con il territorio, le associazioni economiche e le organizzazioni dei lavoratori, hanno redatto in tema di riordino istituzionale. Lunedì pomeriggio, si è svolto a Bologna, un incontro del CAL (Consiglio delle Autonomie Locali) che ha il compito di elaborare la proposta di riordino territoriale per l'Emilia Romagna.

Il presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Massimo Bulbi, ha consegnato alla presidente del CAL, Marcella Zappaterra e trasmesso al Presidente della Regione, Vasco Errani, il documento.
 
“I sindaci dei Comuni della Provincia di Forlì-Cesena, convocati dal presidente Massimo Bulbi, si sono riuniti presso la Residenza Provinciale, lo scorso 13 settembre per riflettere sul tema del riordino istituzionale che comporterà anche la nuova configurazione dell'organizzazione provinciale. Gli amministratori hanno preso atto dei parametri indicati dalla deliberazione adottata dal Consiglio dei Ministri il 20 luglio scorso, in base ai quali le tre attuali Province romagnole non sono singolarmente in possesso dei requisiti dimensionali richiesti. Su tale base si è considerato che l’accorpamento delle attuali tre Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini meglio possa corrispondere alle politiche poste in essere in questi anni in materia di sanità, ambiente, trasporti e in sintonia con le scelte di aree vaste della programmazione regionale”, si legge nel testo.

“Stante la situazione di stallo nella decisione da parte del Governo circa le competenze statali da trasferire ai comuni, è comunque emersa la grande preoccupazione della maggioranza dei sindaci circa la possibilità per i loro enti di prendere in carico e gestire tali nuove funzioni; una gestione che sembra impossibile perfino se realizzata in forma associata. Per quanto concerne, invece, le competenze del nuovo ente intermedio si auspica che la Regione, anche per conferire al nuovo ente un'effettiva capacità di fungere da centro di coordinamento dell'area vasta, provveda con atti propri a delegare alle nuove province, quelle funzioni che, effettivamente, favoriscano il realizzarsi di tale disegno; si pensi, ad esempio, a pianificazione territoriale, ambiente, agricoltura, formazione professionale e centri per l’impiego. Infine il tema della prossimità dei servizi. Argomento di grande rilevanza anche per le associazioni economiche e le rappresentanze dei lavoratori. Crediamo che, pur nel nuovo assetto istituzionale, dovrà essere garantita una quanto più capillare erogazione dei servizi che tenga conto, specialmente, dei quattro territori fino ad oggi serviti (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini) e che degli stessi debbano essere garantite sia le vocazioni che le eccellenze, onde ottenere uno sviluppo armonioso di tutto il territorio”.

Il documento è sottoscritto dal presidente della Provincia di Forlì-Cesena e dai sindaci di tutti i comuni tranne quello di Forlì.

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