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Pd e Forlì e Co: "Nuovo piano del commercio, riduzione dell'Irpef progressiva e stop sui quartieri"

I gruppi consiliari di Pd e Forlì e Co hanno presentato in consiglio comunale due mozioni sugli impianti sportivi comunali e sulle aliquote dell'addizionale Irpef

Nuovo regolamento dei quartieri, inceneritore, tasse locali e nuovo piano del commercio: sono le quattro azioni su cui i gruppi consiliari di Pd e 'Forlì e Co' intendono battere per spronare l'azione politica del sindaco Zattini, la cui maggioranza, viene sostenuto, è oggetto di uno “spostamento a destra” in mezzo ad una lite per le poltrone. Per Soufian Hafi Alemani, capogruppo Pd, “Fratelli d'Italia con sei consiglieri in due gruppi, entrambi reclamano un loro assessore in giunta”. Aggiunge Alemani: “Vediamo una diatriba tutto politicante, passaggi di consiglieri da un gruppo all'altro e richieste di assessori, con nessuna motivazione politica ma solo finalizzata alla spartizione di posti, ci chiediamo quale sarà la proposta politica di questi 6 consiglieri”. Così Federico Morgagni, capogruppo di 'Forlì & Co': “Siamo ad un terzo della legislatura, c'è stata capacità comunicativa in annunci roboanti, ma andando poi a stringere c'è immobilismo e incapacità di andare al dunque”. 

Per quanto riguarda l'addizionale Irpef, il centro sinistra boccia la scelta di ridurre l’imposta per un ammontare di circa 800.000 euro a tutti: “Una rimodulazione delle aliquote che fosse applicata nella medesima misura a tutti gli scaglioni di reddito, compresi quelli più elevati, porta il risparmio effettivo sulle imposte comunali a circa dieci euro annuali per ogni contribuente". Per il Pd e Co., invece, è meglio limitare la riduzione ai primi due scaglioni al di sopra della soglia di esenzione,15-28.000 euro di reddito e scaglione 28-55.000 euro di reddito", spiega una nota. La proposta è contenuta in una mozione in Consiglio comunale. Una seconda mozione presentata riguarda gli impianti sportivi. Il Pd e 'Forlì & Co' chiedono di accogliere tutte le richieste di proroga della gestione degli impianti sportivi da parte dei gestori.

Sull'inceneritore, il centro-sinistra ricorda che il 7 gennaio è scaduto l'accordo tra Comune, Regione e Hera. Nessun rischio di deregulation nell'uso dell'inceneritore, visto che una delibera dello scorso novembre della Regione conferma il tetto massimo delle 120mila tonnellate annue di 'capienza massima'. Il centro-sinistra chiede un nuovo accordo che intanto confermi gli attuali tetti e poi proceda ad una riduzione dei rifiuti a Forlì, oltre che promuovere lo sviluppo di un 'distretto del riciclo'. Spiega Alemani: “Il timore è che si superasse le 120mila tonnellate, previste dall'intesa del 2016, poi lo scorso novembre è stato confermato il tonnellaggio con una delibera regionale, il punto è quindi di natura politica”. “Sollecitiamo la convocazione del tavolo di confronto, anzi credevamo che qualcosa si muovesse già in autunno quando era stata data la disdetta all'accordo del 2016. Chiediamo la riduzione progressiva dell'apporto di incenerimento, considerando  che la riduzione del nostro rifiuto con il modello Alea debba trovare risposta nella diminuzione della portata dell'inceneritore, da considerare nel 2021 quando partirà la nuova programmazione regionale dei rifiuti”. 

Altre bordate arrivano sul centro storico: “Nell'ottobre 2019 avevamo chiesto l'istituzione di una commissione della durata di tre mesi sul centro storico, la maggioranza ce la bocciò dicendo che non c'era bisogno di ulteriore discussione e che il piano del centro esisteva. Da allora è tutto lì fermo”. E poi sul bilancio: “Mette a bilancio 10 milioni di mutui, ma ne ha realmente contratto per un milione”. Questo perché “si è perso molto tempo per una serie di battaglie della Lega, tra cui Esselunga e quartieri. Sull'insediamento di Esselunga si è fatta una forzatura andata male, mentre sui quartieri la proposta è stata ritirata addirittura per incompatibilità allo Statuto. Da questi casi si vede che la Lega detta le condizioni, non solo nei temi ma nelle modalità, che sono sempre conflittuali”, dice Alemani. E la vicenda del polo commerciale di via Bertini, sempre l'esponente dem, non si esaurisce con l'uscita del marchio Esselunga, ma rende necessario “rivedere il piano del commercio del 2017 alla luce delle mutate condizioni economiche”.

Pd e Forlì&Co vorrebbero inoltre, sul fronte delle attività produttive, non solo ristori, ma “proposte per attirare imprese, favorire la nascita di start-up, aree attrezzate e sostegno alla rivoluzione ecologica”. Capitolo cultura: “Si torna a riconsiderare il Palazzo del Merenda il polo della cultura a Forlì? E' una decisione della giunta, e va bene, ma bisogna essere coerenti e avanzare un piano generale complessivo per il recupero complessivo del palazzo e per dargli la funzione che merita”, aggiunge Morgagni, che però spiega che il costo di tale piano è di 25 milioni di euro, e bisogna prevedere modalità per garantire il servizio di biblioteca durante lavori che dureranno anni.

Ultimo capitolo è il regolamento dei quartieri, che è stato stoppato. L'amministrazione Zattini riparte dalla revisione dello Statuto Comunale per poi procedere alla riforma. “E' stata avanzata una proposta di modifica dello Statuto comunale, non sappiamo neanche chi è padre del progetto dato che l'assessore Cintorino si è presentata in commissione mandando solo i tecnici. Nella proposta di indica di sostituire i 'comitati di quartiere' con 'organismi territoriali di partecipazione', l'elettività dei rappresentanti diventa eventuale. Chiediamo il rispetto della storia civica dei comitati di quartieri, che restino una rappresentanza apolitica, senza focalizzarsi sul falso problema del numero. 
Abbiamo fatto battaglia per un altro tipo di partecipazione, ci sarà commissione prossimo giovedì e  chiediamo la presenza dell'assessore. Tale proposta ci è arrivata con stupore perché la modifica dello statuto è un iter pesante e lungo, con due voti a maggioranza qualificata prima della maggioranza semplice, e 30 giorni di pubblicazione sul bollettino regionale”.

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